martedì 11 settembre 2018

FUERTEVENTURA Isola del chakra 6


Sul traghetto che mi porta da Fuerteventura a Tenerife, sono a poppa guardando il mare e in lontananza il porto di  Morro Jable che ormai sta diventando un puntino bianco tra cielo e mare e quella macchia di terra e vulcani che si chiama Fuerteventura. Naturalmente come già e’noto a chi mi segue, sono andata nell’isola che si presume vibri alla frequenza del chakra 6.
Visitándola in religioso silenzio e seguendo in ordine molto variabile e flessibile le visite, sentieri, luoghi, lasciandomi un po’ guidare dall’ intuizione e dalle guide. L impatto con l’isola e’ stato con
Una energia soft, abituata alla potenza rivoluzionaria di Tenerife, qui sembra di viaggiare sul velluto. Colori che variano dal beige/oro della sabbia e delle spiagge al terra di Siena e ocra delle montagne.

Montagne basse e sentieri rocciosi di non grosse difficoltà. La sensazione che ho vissuto in questi giorni è’ stata di : non c’è niente da fare, vai con calma, annoiati pure, tutto è’ tranquillo. Gli unici eccessi sono il sole cocente e il vento. In certi momenti si desidera fortemente un albero o un oasi per avere un po’ di ombra. Ho avuto la sensazione di andare in Egitto o Tunisia del sud dove in mezzo a paesaggi desertici ogni tanto c’è qualche oasi con palme e un po’ di ombra. L isola delle spiagge kilometriche, lunghe dorate dove si può camminare per ore. La mattina alle 8 nella playa di Sotavento nella costa sud ho potuto camminare tra le secche dove piccoli pesci sguazzavano nelle pozze tranquille , disturbati solo dai miei lenti passi. I loro salti riflettevano l’ argento delle squame che si specchiavano ai primi raggi di sole. Camminavo lentamente cercando di non essere di troppo disturbo a pesci e gabbiani che convivevano tranquilli in quella mattina in cui appena stava albeggiando, con i raggi di sole che si facevano strada tra le nuvole bianche. Uno spettacolo della natura soprattutto quando girandomi vidi alle mie spalle come la corrente faceva alzare la marea velocemente e quasi sparivano le secche che mi avevano permesso camminare sino a li. Tutto veloce npnostante la apparente calma. Mi sono potuta mimetizzare in quella natura splendida e perfetta , sedendomi in mezzo al nulla, sulla sabbia dorata in contemplazione dello spettacolo che mi circondava e mi accoglieva. Il sole poi si alzo, il bar apri', la scuola di surf pure e la
musica e la gente da spiaggia ruppe l'incanto. Ma dato che amo curiosare trovai un cartello che indicava un sentiero che portava alle varie spiagge di tutta la costa attraverso un cammino più in alto . Perfetto, scarpe, bastoncini, cappellino e inizio a camminare arrampicandomi. Quando ai bassi livelli inizia il caos solo dobbiamo elevarci e ritroviamo la centratura. Camminando incontrai le mi amiche capre (una zoppicava e le mandai un trattamento reiki, sembra gradisse) proseguendo trovai un angolo di paradiso, dove il mare mi invitava a entrare. Dove non si può giungere in auto , si trovano angolini fantastici. Ho sentito in quest'isola molta tranquillità, il vento non mi disturba e mi sono resa conto di quanto la mia vena “fegato” si sia mitigata (ma
Non certo esaurita) diciamo che avendo equilibrato un po’ il fuoco e superato un po’ di rabbia , L elemento vento non mi crea nessun fastidio. Secondo la
Medicina tradizionale cinese il tipo fegato, quindi tendente alla ora, mal sopporta Il vento. Si sente infastidito, diventa nervoso e non lo regge per lungo tempo. Sentii energia lenta quasi antica, una energia quasi al di sopra degli elementi. Mentre di notte a ten ride sento L energia che si
muove sotto terra, a Fuerteventura era tutto più ovattato. Ho connesso con il mondo animale come ormai mi accade spesso. Le capre, i merli, gli asini, e il penultimo giorno quando avevo deciso salire su un vulcano ma non trovavo il sentiero, una simpatica cagnolina
mi aiutò . Stavo cercando dove iniziava il cammino e sinceramente non lo vedevo, era stretto e per nulla segnalato. Poi arrivò lei scodinzolando e facendomi le feste e parti’ camminando . Mi aspettava quando tardavo o a volte mi stava dietro ma abbiamo camminato insieme fino alla cima . Poi mi sono seduta per guardare la vista e lei in braccio a guardare L'orizzonte con me. Entrare in connessione con gli animali e’ talmente semplice. Al ritorno naturalmente cercai il padrone e fino a che non sono stata sicura di dove abitasse la cagnolina non me ne andai. Naturalmente ho acqua e ciotola in macchina . Per queste evenienze. Ci siamo salutate e ringraziate della compagnia e ho proseguito la mia visita al isola. La vista si e’ quasi annoiata di questi colori simili. Questa eccessiva tranquillità ha cozzato un po’ con l'acquario che è in me. Un luogo spettacolare e’ playa Cofete.





Una strada di 20 Km di terra battuta e suggerisco di prender il servizio di autobus. C’è un autobus (guagua) 4-x4 che porta una ventina di persone a viaggio in questa spiaggia. Ho camminato un 3 km e ancora c’era spiaggia. Un vento fortissimo sole cocente e mare con una corrente che
Non suggeriva di bagnarsi. Li mi sono sentita più a mio agio. Nella selvaggia natura e con gli elementi un po’ più “energetici”. Bellissima esperienza . La consiglio vivamente e suggerisco di allontanarsi dal punto di arrivo della guagua in modo da non aver nessuno al l’orizzonte. Non so perché ma noi umani poco umani siamo abbastanza chiassosi e ultimamente con la tecnologia siamo peggiorati, avendo a disposizione musica, video e giochi in qualsiasi momento. In questa settimana avevo lo zaino con L indispensabile (acqua e crema solare) e ricordavo quando da giovane, nelle spiagge emiliane, c’era ogni fine settimana la sfilata sulla passerella per andare in spiaggia di costumi parah (io non me lo potevo permettere ma tanto avevo il fisico che sopperiva al costume non di marca) e mi sono resa conto di quante inutili prigioni ci creiamo nella vita. Le prigioni dei bisogni . I bisogni sono sia materiali che emozionali. Il bisogno di compagnia, di sentirsi amati, accettati, desiderati, il bisogno di piacere, il bisogno di comunicare di parlare di scattarsi foto, di essere ascoltati. il bisogno di creare una famiglia, di avere figli da allevare nella inconsapevolezza, ecc ecc ecc bisogni bisogni. In questo viaggio ho avuto la conferma che abbiamo necessita di molto poco e che la liberta' passa attraverso la mancanza di bisogni. Che sia proprio questa l'energia e la frequenza en energetica del 6 chakra cui si dice faccia riferimento Fuerteventura? Non lo si sinceramente. So che ho vissuto una sensazione di “niente”. Che non è indifferenza ma e’ : stai e ascolta - Stop. 
A Betancuria ( paesino molto curato ma trasformato in attrazione turistica in cui si paga il biglietto per entrare in chiesa e per entrare nel centro storico), visitai la Chiesa di Santa Maria Betancuria, del XV secolo, nelle canarie ovviamente le Chiese sono relativamente recenti, dopo la conquista spagnola, e sembra che questa sia la prima chiesa costruita in  tutte le 7 isole. Una chiesa in cui sotto il pavimento venivano seppelliti i defunti, quelli che potevano pagare sono sotto l'altare e i poveri piu' lontano.  Il museo dentro alla sagrestia conserva paramenti sacri dell'epoca.
 

 





Le chiese che ho visitato avevano tutte l'acquasantiera con l'acqua santa all'ingresso, cosa che ho trovato raramente in Italia, per esempio, e un sottofondo di canti gregoriani che accompagna la visita, la preghiera o il semplice riposo del pellegrino. Molto suggestivo e invitante, ho trascorso momenti di preghiera e isolamento intensi in questi templi.
Anche l'Ermita de la Virgen de la Peña a Vega de Rio Palmas, musica gregoriana e pace e serenita', una energia migliore che nella chiesa/cimitero di Betancuria, e mi sembra anche normale. 
 


 questa sia l'immagine della vergine che apparve nel 1430, da sottolineare la immancabile luna davanti all'immagine della vergine e alcuni simboli alchemici alla base della statua.



Come suggerisco di consueto, viaggiate solo se potete, solo affiorano i blocchi che non abbiamo ancora risolto. Solo possiamo fermarci o muoverci a piacimento, possiamo ascoltare e ascoltarci , seguire un corvo o un falchetto che ci guida. Il cammino spirituale e’ un cammino verso il risveglio e verso noi stessi, nella parte più profonda, attraverso le emozioni e le paure. Solo possiamo ascoltarci fino in fondo. Le nostalgie, le paure, le sensazioni di mancanza di qualche cosa o qualcuno, affiorano anche in pochi giorni di viaggio spirituale. I pellegrini viaggiavano soli anche se condividevano il percorso con altri pellegrini. Siate pellegrini verso il conoscimento di voi stessi.

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