venerdì 4 gennaio 2019

2019 primo giorno dell'anno sul Teide

Sono di nuovo qui per condividere le mie esperienze. Come gia' da anni non ho festeggiato capodanno, anche quando ero giovane era la festa che consideravo piu' commerciale e inutile di tutte, dovendo divertirsi ad ogni costo e organizzare cose speciali, quasi come se una data segnasse un cambio inevitabile nella nostra vita e andasse festeggiata. I vari auguri per un nuovo anno pieno di cose meravigliose ecc ecc. Sappiamo tutti che il cambio sta dentro di noi e che se continuiamo a vivere con le solite metodologie, seguendo i medesimi schemi inconsci e nello stesso livello di coscienza, anche il nuovo anno si trasforma nel solito periodo di tempo in cui non arriva cio' che desideriamo e ci sentiamo frustrati, annoiati e separati dal tutto. Premesso questo il 1 gennaio 2019 secondo il calendario, andai sul Teide, una giornata di sole ma freddina, con un po' di calima ( la foschia che proviene dall'Africa che porta con se sabbia e aria molto secca. Sui 2000 metri alle 8 del
mattino, quasi nessuno, orario migliore prima dell'invasione di turisti, quad, autobus. Inizio a salire direzione Pico Viejo, una vetta di circa 3100 metri che si e' formata su un versante del vulcano Teide a seguito di eruzioni piu' recenti. La salita passa attraverso una pineta per poi passare a lava senza piu' alberi . Si distinguevano chiaramente all'orizzonte le isole de La Gomera e de La Palma. Il primo regalo fu vedere una famiglia di mufloni, animali che sono stati immessi nel parco nazionale anni fa per fomentare la caccia (no comment) e vederne vivi e felici scampati alla ferocia estiva dei cacciatori, mi ha riempito il cuore. Primo regalo. Mi sto ancora allenando e arrivai circa sui 2800 metri e il fiato ha iniziato a mancare, anche la caviglia recentemente storta dopo una caduta sulle scale del metro milanese si stava facendo risentire e decisi di ritornare a valle. Scendendo presi un sentiero che scendeva velocemente e senza rendermene conto scesi parecchio ma andai completamente fuori rotta e il sentiero termino' e mi trovai in mezzo alle rocce vulcaniche senza sapere piu' che pesci pigliare. Mi sono resa conto che la strada piu' veloce e apparentemente piu' semplice a volte puo' essere ingannevole, o meglio quando prendiamo decisioni affrettate in preda alle emozioni e'molto piu' facle sbagliare. Ero stanca e il primo sentiero che scendeva mi e' sembrato il piu' comodo. Per fortuna c'era copertura internet e la fedele applicazione mi ha indicato che ero completamente fuori strada e decisi di risalire. Mi venne in mente l'Aquila e il suo insegnamento come animale guida nelle tecniche sciamaniche, l'Aquila ci insegna ad andare in alto per avere una visione piu' amplia del tutto e poter comprendere la situazione che stiamo vivendo. Dimenticai a stanchezza e inizia a salire senza sentiero per capire la mia posizione e quando finalmente uscii dalla conca in cui mi ero cacciata, iniziai a vedere chiaramente che il sentiero originale e segnalato ( importante soprattuto se siamo da soli in montagna non abbandonare i sentieri segnalati) e quanto lontano fosse.
Morale, una ora piu' tardi ero di nuovo sul sentiero originale molto piu' stanca e con la consapevolezza che l'energia spesa per ritrovare la strada perduta sarebbe stata sufficiente per raggiungere la vetta e non demordere per stanchezza. Secondo regalo: ho capito che quando sento che sono quasi alla fine delle forze ne ho ancora parecchie nascoste, come quando da giovane andavo a correre e mi ripetevo "non fa male, non fa male" epoca dei film di Rocky qualche annetto fa....Terzo regalo: quando sono nel mezzo di una emozione o sensazione              ( stanchezza, sensazione di non farcela, timore di proseguire, fatica) meglio fermarmi qualche secondo, respirare, riprendere l'equilibrio e soprattutto mantenere ben ferma l'attenzione, perche' proprio in questi momenti la perdiamo e la prima soluzione che incontriamo sembra quella corretta. Sul Teide non c'e' acqua ed e' importante idratarsi a causa del sole a picco e del vento. Un vulcano che da piu' di un secolo non erutta ma dallo sciame sismico di quest'ultimo anno sembra che si stia preparando per una nuova eruzione. Un vulcano che e' una piramide giusto al centro dell'isola di Tenerife che fa da catalizzatore energetico con il cielo e con il sottosuolo. La sensazione di calma e serenita' che ci regala il suo silenzio e il panorama nascondono anche timore, preoccupazione. Spesso i pompieri vengono chiamati per recuperare qualche gruppo di turisti persi o bloccati a seguito di malori. Mi ricorda Dante nella Divina Commedia quando nel bel mezzo del cammin della sua vita, trovandosi nella selva oscura ( emozioni) vide un monte con una luce e inizio a salire perche' sentiva che lassu' sarebbe stato bene e le tre fiere lo ricacciavano giu' al punto di partenza. Il Teide e' la cima al centro della 4 isola delle Canarie, 3 stanno sopra (Lanzarote, Fuerteventura e Gran Canaria, le piu' antiche) e altre tre stanno sotto La Gomera, La Palma e El Hierro, le piu' recenti. Quella del mezzo e' il portale, e' quella che ci aiuta o ci impedisce di salire e scendere a piacimento nei vari livelli energetici. L'isola per poter volare o cadere nel baratro, dipende da noi. Attrae , come Dante venne attratto dal monte che sembrava fosse la sua salvezza, ma le tre fiere (rappresentano i 3 chakra inferiori) ci ricacciano al punto di partenza se non iniziamo un vero cambio interiore, un vero lavoro di auto conoscimento e trasformazione. Vera trasformazione e vero conoscimento di noi stessi e superamento integrando e trascendendo il passato, accettando cio' che abbiamo vissuto, le esperienze, gli errori, le persone che hanno fatto parte della vita e la famiglia ( la famiglia viene scelta a livello animico, non e' casuale ed e' per questo che le relazioni familiari sono solitamente complicate). Oggi esistono piu' maestri che allievi e spuntano piu' sciamani che funghi. Nella moda evolutiva e nel business del crescimento spirituale, ci stiamo immergendo senza rendercene conto nell'ego spirituale. Una delle splendide trappole di Matrix. Crediamo di essere evoluti, con persone che affermano di aver gia' sistemato il loro karma e che questa sara' la loro ultima incarnazione, altre che affermano di essere illuminate, sciamani che non sono mai stati nella foresta, maestri che hanno scordato l'umilta e la capacita' di rendersi invisibili, in tutto questo marasma pseudi spirituale, stiamo alimentando l'ego spirituale, che ci spinge a ergerci al di sopra di chi non e' ancora "evoluto", continuando ad affermare che c'e' chi ci prende energia, che dobbiamo isolarci da chi e' negativo, che sono gli altri che ci fanno perdere l'equilibrio ecc ecc...
La guida Virgilio disse a Dante: per quelli come te e' utile entrare nell'inferno. Infatti andarono insieme nell'inferno per conoscere le caratteristiche umane, tutte le caratteristiche umane, quelle che abbiamo piu' o meno tutti, che manifestiamo o no ma che in forma latente o evidente tutti possediamo. Tutti siamo ladri, traditori, meschini, paurosi, violenti, golosi, avidi, invidiosi, gelosi, possessivi, invadenti, depressi, irosi, rancorosi, manipolatori, libidinosi e chi piu' ne ha piu' ne metta. Tutti abbiamo sentito di essere cosi, poco o tanto, che lo abbiamo manifestato o meno, che lo abbiamo accettato o meno. Riconoscere e accettare di essere umani e' il primo passo per evolvere. Umilta' di conoscerci e riconoscerci, silenzio per ascoltarci, fatica fisica per stancare la mente e l'ego, sono i primi piccoli passi per la trasformazione. In questi contrasti di colori, dove tutto e' talmente forte, potente ed esagerato. Il cielo dal blu intenso, le nuvole bianche candide, le rocce nere, dove i sentieri sono catalogati come" difficolta' estrema", ci si ascolta, ci si ritrova, ci si analizza, ci si trasforma. Quando stavo gia' scendendo, dei passi dietro di me, un ragazzo francese con uno zaino enorme, mi racconto' che aveva dormito in cima al pico viejo e che erano due giorni che stava girando per il parco, che faceva l'autostop e che stava facendo ricerche sui guanches ( gli indigenti di Tenerife). Altro regalo del giorno. Parlando di guanches, di societa' teosofica, di Leadbeater e madame Blavasky terminammo il sentiero, lo accompagnai a un ostello, ci abbracciammo augurandoci reciproca "suerte" ( fortuna), e andai verso casa stanchissima ma conoscendomi un po' di piu' e avendo ricevuto bellissimi regali. 




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