martedì 27 marzo 2018

MONASTERO DI MONSERRAT Catalunia

Approfittando di un viaggio a Barcellona, prima di partire guardai online cosa c'era di interessante da vedere lasciandomi guidare dall'istinto, che funziona molto bene anche nelle ricerche online, trovai immediatamente: Monastero e Abbazia di Monserrat un luogo incastonato tra montagne dalla forma stranissima che sembrano coni recettori di energia cosmica.
Naturalmente decisi di trascorrere un tempo in questo luogo, il primo giorno mi accompagnarono in auto e a parte la visita alla Abbazia della Madonna Nera, suggestiva e in alcuni punti molto energetica, lasciai la parte piu' turistica per iniziare a salire nei sentieri che circondano il monastero. Rebecca che mi accompagnava vide che girando a sinistra c'era una camminata chiamata "La Via crucis" e storse il naso dicendo che non voleva fare un cammino di dolore, naturalmente le proposi di farlo, proprio perche' sentiva questa avversione. Iniziando il cammino incontrammo molte croci e poi

un sentiero senza indicazioni che saliva sulla destra, senza parlare e solo lanciandoci una occhiata lo abbiamo preso. Un sentiero tranquillo nella natura che arrivava al suo termine dove c'era la montagna, sulla destra una vista spettacolare e a sinistra una seduta in pietra che invita alla preghiera e meditazione. Il cammino finiva li....stupendo. Della serie, se non lo capisci, fermati, siediti e ascolta e guarda la meraviglia davanti a te. Una montagna che assomiglia alla Sfinge e l'altra a un elefante. Bene, mentre siamo li, esattamente il 19 di marzo giorno della festa del papa', entrambe non abbiamo piu' i nostri papa' in vita e abbiamo deciso di fare una meditazione per perdonare, purificare, mandare luce e energia alle anime dei nostri padri ( se nulla accade per caso), mentre meditavamo prendendoci per mano e l'energia potente del luogo ci permetteva entrare in uno stato di pace profonda, il vento inizio a muovere le fronde degli alberi di fronte a noi e il suo rumore si trasformava in parole di perdono e accettazione. Rebecca scoppio in lacrime liberatorie e fu una delle prime esperienze di benvenuto a Monserrat. Certamente quel sentiero fu un luogo di preghiera e meditazione dei monaci che hanno vissuto in quel Monastero nei secoli passati. Un monastero Benedettino. La Chiesa conosce molto bene i segreti dell'Universo e conosce o conosceva altrettanto bene i luoghi energetici in cui costruire e creare insediamenti religiosi. Sotto queste montagne che si innalzano al cielo,
abbiamo trovato angoli molto energetici ed erano proprio sotto un cono della montagna. ecco uno di questi nella foto.

La famosa via Crucis que aveva risvegliato la sensazione di dolore si trasformo' in una esperienza meravigliosamente estatica di pace, serenita' e gioia. Il pregiudizio spesso ci impedisce di vivere completamente le esperienze precludendo la possibilita' di andare oltre, perche' pensiamo che cio' che sentiamo sia la verita'. In effetti e' la nostra verita' in quel momento ma vista dal punto di vista dell'inconscio che ha come ricordo che la via crucis e' un fatto doloroso e li' si blocca. Andando oltre abbiamo poi percorso tutta la camminata e oltrepassato tutte le croci della passione di Cristo con un animo leggero e con la pace nel cuore. L'altro cammino che poi abbiamo intrapreso portava fino alla cima piu' alta, a meta' cammino Rebecca dovette ritornare a Barcellona per impegni familiari e abbiamo fatto un rituale di addio in cui le due donne di "energia" si salutano e proseguono ogniuna in direzioni opposte nel proprio cammino. Io continuai a salire fino alla cima







 Il paesaggio e la vista da lassu'...non ha parole per essere descritto.
Naturalmente e' un luogo turistico quindi viene messa a buona prova la nostra capacita' di concentrazione, riflessione e meditazione soprattutto con l'andare del tempo, quando arrivano i pullman di turisti del selfie che non si rendono conto di cosa si stanno perdendo. Ma questa e' un altra storia.
Scendendo nel pomeriggio, gia' incontravo solo spiriti della natura, soprattutto nel bosco. A parte i corvi e alcuni falchetti che volavano sopra la testa, nel bosco, il silenzio rotto dai miei passi e da qualche ostacolo naturale.

La notte avevo riservato una stanza nell'ostello dei pellegrini, con la parete sotto la roccia, dormito come un masso fino la mattina quando aprendo la finestra vidi la neve. Una sorpresa e un regalo dopo l'altro. Una vista completamente diversa, un luogo nuovo e speciale si apri ai miei occhi. Sembrava un altro luogo, ovattato e silenzioso, senza nessuno a parte chi stava pulendo la neve e buttando sale.
Approfittai immediatamente per fare il cammino dell'eremo di San Michele che non avevo trovato il giorno prima e che oggi invece trovai subito. solo le mie orme nella neve e qualche passerotto con cui condividere i biscotti che avevo nello zaino.



Felice



Eremo di San Michele



La croce di San Michele
  
Monastero Monserrat

solo le mie orme

Questo luogo sembra un luogo senza tempo in cui ci si sente esattamente nel presente. Totalmente connessi e in pace. Naturalmente, che ognuno faccia la propria esperienza e non si basi sulla mia, come dissi prima, cio' che ho vissuto e' stato talmente intenso da non avere parole per descriverlo, ma certamente le centinaia di persone che arrivavano in pullman e che si tiravano le palle di neve o che si gridavano da un punto all'altro della piazza avranno vissuto altre sensazioni...chissa'. Suggerisco nessuna aspettativa, come in ogni esperienza che viviamo, ogni viaggio, ogni luogo che visitiamo, come la vita stessa. Senza aspettative e con tutti i sensi aperti al massimo.
Per chi si ferma due notti c'e' anche la possibilita' di prenotare una cella dove dormivano i monaci, piu' economica e piu' suggestiva sicuramente. E' un po' caro, come qualsiasi luogo turistico e con una logistica complicata. Ma ci si arrangia e si risolve tutto. Per quanto mi riguarda ha meritato pienamente la visita.

lascio il link http://www.abadiamontserrat.cat/(S(gujj4ayj4ksi5im3u4p5buvy))/Default.aspx se qualcuno desidera curiosare, prenotare o altro.
Il ritorno lo feci in cremagliera, poi in treno e poi in metro fino all'aeroporto. Tutto perfetto, in orario. Servizi impeccabili, persone gentili e anche in metro ho incontrato persone che mi hanno dato indicazioni senza problemi. Un abbraccio a tutti.
Carla Federici


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