martedì 28 aprile 2015

LA GOMERA VIAGGIO NEL 3 CHAKRA DELLE CANARIE

Continuiamo i viaggi attraverso i chakra delle Canarie, con l'isola de La Gomera. Questa volta decido di andare solo 3 giorni e con la tenda e sacco a pelo, nell'unico luogo dove e' permesso accampare, nel mezzo del parco nazionale del Garajonay, patrimonio dell'Unesco e confermo, un posto spettacolare. All'arrivo al porto di San Sebastian mi reco all'ufficio informazioni per le cartine, i sentieri del parco, per sapere come arrivare al luogo di accampata ecc...come abbastanza normale alle canarie, non vengono date informazioni corrette, le strade principali sono 2 e mi dicono di prendere la GM1 invece della GM2. No problem, quando arrivo al cartello in cui mi si dice gentilmente che la strada e' bloccata per lavori in corso ( a quanto pare da mesi), torno indietro e non mi arrabbio, ma avviso l'ufficio informazioni di correggersi per gli altri turisti e indirizzarli alla GM2. Come conferma che stavo agendo nel modo corretto per la situazione, una bella capra mi fece bloccare con l'auto lungo la statale perche' doveva atraversare insieme alla sua famiglia, mi guardo' e quando capi che le avrei aspettate con gioia, diede l'ok alla famiglia e padre caprone, mamma capra e i due capretti trotterellando se ne andarono dall'altro lato. Se e' vero che i segnali degli animali sono messaggi di connessione con il nostro Se, fui felice di guardarli zampettare sull'asfalto per perdersi nelle rocce subito dopo. Faccio in passo indietro nel raccontare un episodio molto dolce sul traghetto. Mi persi letteralmente guardando la luce e l'energia che creavano insieme una coppia di giovani e il loro figlio neonato. Il bimbo veniva abbracciato, coccolato, accarezzato, baciato da padre e madre e il viaggio fu per lui una gioia immensa, nessuna lacrima, nessun lamento, era felice dentro questa bolla energatica di amore e serenita che loro tre stavano creando. Si vedeva la luce che emanavano e la vibrazione di amore che li circondava. Fu molto bello e mi accorsi di guardarli con il sorriso stampato sulle labbra mentre guardavo la loro energia muoversi. Torniamo alla Gomera, arrivo al Cedro, e pianto la mia tenda, la nebbia l'umidita e' devo dire un bel freddo mi accolsero, ma ugualmente il cinguettio e i rumori del bosco, il panorama incantato del Garajonay, sciolse ogni dubbio e incertezza che nacquero nel vedere il bagno ( preferisco non descrivere), le docce solo all'aperto e solo 2 calde.
Un cartello avvisava che si poteva fare la doccia con costume o nudi a nostra discrezione, iniziai con l'accappatoio indossato a cercare di lavarmi, la temperatura era sui 5 gradi all'esterno ma l'acqua era bollente, prima un piede, poi l'altro e poi sentii una voce dentro di me che mi disse: "ma che te ne frega" e infatti mi tolsi tutto e mi misi sotto l'acqua bollente completamente nuda, godendomi il calore dell'acqua e davanti a uno spettacolo della natura fantastico. In quel momento sparirono tutte le paure del giudizio altrui, le preoccupazioni di qualcuno che potesse vedermi o no, se ero depilata o no, se avevo un corpo da 54 enne anziche da 20 enne ecc ecc ecc tutte le seghe mentali legate all'ego e alla paura del giudizio. Fu fantastico e i giorni a seguire piu' nessun problema, ci si trovava la mattina con i vari tedeschi, inglesi, russi a fare la fila x la doccia "en pelotas" ossia nudi.

 Mi resi conto che era gia' il primo contatto con il terzo chakra, la paura del giudizio. Bene allora proseguiamo. Il giorno del mio arrivo non c'erano altre tende oltre alla mia e il luogo e' isolato e il piccolo bar alle 20 chiude e si resta nel nulla. La nebbia scendeva e anche il buio e devo dire che non avevo idea che il bosco fosse tanto rumoroso di notte, mi chiusi nella tendina e entrai nel sacco a pelo artico ( fortuna che lo avevo o avrei patito davero il freddo). Mi resi conto di essermi addormentata come un sasso verso le 20 e mi svegliai la mattina seguente alle 7 piu o meno. Ogni tanto di notte sentivo qualche fruscio, cinquettio, le rane e altri versi non meglio identificati, ma dormii benissimo. La mattina quando mi alzai gia' c'erano altre persone in arrivo e i giorni seguenti la pace nella natura gia' era un ricordo. Mi domando come mai le persone quando diventano piu' di di una non possono smettere di parlare tra loro. Si svegliano la mattina         ( soprattutto  le donne) e iniziano a parlare. Gli uomini invece fanno altri rumori piu' gutturali e a volte poco edificanti...ma non entriamo nei particolari. La mattina presi zaiono, scorta di acqua e un po di frutta e iniziai il sentiero per il punto piu' alto del Parco : el alto de Garajonay, zona dove gli antichi abitanti usavano riunirsiper pregare gli Dei. Il sentiero e' di 14 km andata e ritorno quasi tutti nel bosco.Non c'era quasi nessuno ma anche l'incontrare qualche passante non era di disturbo, attraversai luoghi incantati, con alberi verdi di muschio, lauri altissimi che non facevano nemmeno passare la luce del sole, felci ovunque, fiori, acqua e ruscelli che costeggiavano i sentieri e il mio desiderio fu quello di accampare li ....ma non si puo'..sigh sigh. Gia' due anni fa la Gomera prese fuoco ( fu appiccato) e ancora si vedono i segni della distruzione di ettari di alberi che purtroppo non riscrescono, un disastro ecologico inestimabile.
Arrivai al punto piu' alto circa 1470 mt. e tra il freddo, il vento e la nebbia, fu davvero difficile fare la meditazione che desideravo fare.
Comunque ben riparata cercai di sentire, se c'era qualche cosa da sentire, ma in effetti il luogo non aveva piu' nessuna memoria energetica dei rituali degli antichi. Il luogo e' stato ricostruito con pietre nuove, con cemento ed e' diventano un pellegrinaggio turistico.              

Rientrai dopo la meditazione e ripresi il sentiero verso l'accampamento e lavorai molto sulla attenzione e mi accorsi che nella supponenza di conoscere gia' la strada, avendola gia' percorsa all'andata, si aumenta il rischo di perdersi. Vidi inoltre cose che non avevo notato all'andata: per esempio un guado di un riscello molto piu' semplice di quello che feci io, che mi abbarbicai su sassi umidi con il richio di cadere nell'acqua freddina hahha mentre al ritorno vidi tutto da un altra prospettiva e trovai il  guado semplice e asciutto. Ho avuto la conferma di quanto non sia solo importante la meta da raggiungere, ma il viaggio per raggiungerla.Tutto cio che scoprimao, che viviamo: il sudore, la stanchezza, il calore, il freddo, l'umidita', i timori, le gioie, la vista, le scoperte, lungo il cammino. E' molto piu' divertente il viaggio che l'arrivo. Ascoltare i rumori della natura, guardare un passerotto, un merlo che ci vola davanti, una farfalla che ci accompagna.Chiedere alle fate e agli gnomi di farsi vedere e sentire un colpo inaspettato nell'albero vicino...chissa'...follia o connessione?! Mi sono accorta del cigolio degli alberi quando c'e' vento, oltre a lasciarsi andare al movimento del vento, fanno un rumore molto simile al cigolare di una porta, non lo avevo mai notato. Ogni piccolo istante, ogni secondo e' importante, perche' in quel secondo una formica mi attraversa la strada, un fiore cattura la mia attenzione, il ginocchio destro mi fa un po male, le gocce di sudore stanno scendendo lungo la schiena, centinaia di cellule del mio corpo stanno morendo mentre altre si stanno rigenerando, e il miracolo della vita e della esperienza della vita e' in ogni istante. Non e' nel traguardo, non e' nella meta, non e' ne domani ne' ieri, e' in questo istante.

 Ho incontrato cespugli e alberi di tarassaco, fino ad ora li avevo visti come piccole piantine. Queste immersioni nella natura, mentre sviluppo l'attenzione, mi ricentrano e mi aiutano ad ascoltare tutto.
Ascolto le sensazioni, le emozioni, le paure, il battito del cuore, i pensieri, i ricordi. Mi metto in ascolto dell'ego e dell'anima cercando l'equilibrio. L'ego non si distrugge, ne' si annulla, solo si educa.  Si educa ascoltandolo, accettando che esista e dicendogli che lo accetto, lo amo ma che non ha il controllo. L'ego e' il pensiero che ci fa indietreggiare, che ci fa dubitare, che ci fa sentire indifesi, soli, abbandonati, colpevoli, limitati. Un tempo l'ego veniva chiamato drago, il famoso drago che veniva ucciso da San Giorgio, o il serpente pestato dalla Madonna, anche San Michele viene raffigurato che uccide il drago. Il drago e' il nostro ego, il nostro satan, i nostri blocchi, le eredita' millenarie della societa', degli avi, dei genitori, e' matrix. Occhio che non e' fuori ma e' dentro. La societa' e la realta' e' il risultato della vibrazione energetica dell'ego. 
La notte fu movimentata per l'arrivo di vicini rumorosi. Il giorno dopo andai a visitare la Laguna Grande, altro luogo dove doveva esserci un luogo religioso degli antichi, scoprii che invece c'era solo una pietra (nuova), statue (nuove), parco giochi per bambini e zona ricreativa dove poter fare barbeque e scampagnate ( no comment), ma anche di fronte a questo scempio venni attirata dal centro informazioni, entrai e arrivo un signore dal capello lungo bianco e davanti a una piantina di sentieri iniziammo a parlare di energia, di reincarnazione, di reiki, di evoluzione, ecc ecc...se e' vero che le cose non accadono per caso e che le nostre antenne emettono vibrazioni energetiche che attraggono cio che siamo....Venni alla Gomera con la meta di meditare nell'alto del Garajonay pensando ci fosse chissa' che energia, e tutto il meglio lo incontrai andandoci e girellandoci attorno.
Vorrei anche soffermarmi su un fatto : amiche donne, come mai non viaggiate sole? Ho visto coppie, gruppi, famiglie, uomini soli, ma donne sole??!!! dove siete? Vi ho visto arrancare nei sentieri montani con il vostro partner davanti e voi dietro sbuffanti, vi ho visto con bambini, famiglie, altre coppie...ma sedute an un ristorante al sole, in una terrazza bellissima, godendosi i prodotti locali e un buon bicchiere di vino rosso, c'ero solo io. Davanti a me una coppia che non si rivolgeva nemmeno la parola, a lato due simpatici ragazzi svizzeri che in pochi minuti mi hanno chiesto tutte le notizie possibili su tenerife, in fondo un gruppo di tedeschi sbevazzoni di birra, alla mia sinistra un ragazzo solo....come mai c'e' ancora tanto timore?Abbiamo bruciato reggiseni, abbiamo lottato per le strade per la parita ma la vera parita nasce da dentro. La vera indipendenza e' quando non esiste nessun blocco che ci impedisce di godere di qualsiasi cosa desideriamo senza sentire nessuna vergogna, paura del giudizio, paura di cio' che puo' accadere ecc ecc ecc.
L'ultimo giorno incontrai una ragazza tedesca con zaino e sacco a pelo che aspettava l'autobus e le diedi uno strappo fino al porto. Finalmente ci siamo dette abbiamo incontrato un altra donna, da sola, che si sta godendo la vacanza. Dopo qualche km. arrivate al porto, ci siamo salutate augurandoci buon proseguimento. Lei con il suo zaino, io con la mia auto carica verso il traghetto che ci avrebbe portato a Tenerife.
Grazie La Gomera, per la tua energia tranquilla e quasi esaurita, per la tua calma, la natura e il superamento delle mie ultime barriere di vergogna e pudore. Non sentii nessun movimento energetico nel sottosuolo dell' isola, contrariamente a cio' che sento a Tenerife o che sentii a el hierro, zone in effetti dalla grande attivita tellurica. La Gomera e' un luogo tranquillo e nelle meditazioni che feci mandai molta energia ai suoi vortici, che sentii scarichi e esauriti.
Feci la meditazione di Rene Mey, seduta di fronte alla mia tenda, circondata da accampatori ciarlanti, dopo pochi minuti di meditazione profonda, erano spariti tutti e solo sentii la connessione con il resto del gruppo e dei gruppi in tutto il mondo che in contemporanea ogni mercoledi meditano.
Il 4 chakra e' Tenerife, dove vivo da 5 anni. Una energia particolare, grande agitazione, nessuna certezza, tutto c'e' e non c'e'. La sento come un ponte, un passaggio, un luogo dove mantenere l'equilibrio sembra difficile. Sembra di vivere in un portale.
Ne parleremo alla prox puntata.
Un abbraccio di Luce e Amore.

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