giovedì 29 gennaio 2015

AMORE.. questo sconosciuto

Ci sono libri che vanno letti, riletti e riletti e riletti ancora nell'arco della vita come film che vanno visti e rivisti negli anni, perché' ogni volta c'e' un messaggio nuovo, qualche cosa che capiamo meglio, una frase che ci apre gli occhi, una scena che ci fa comprendere CIO' che ancora era nebuloso.
La pazienza, la costanza, il lavoro continuo di attenzione sono fondamentali per entrare in contatto e riuscire a restare in questa connessione, con la nostra anima, con la nostra parte Divina, con la nostra coscienza che e' in connessione con la coscienza cosmica in quanto essenza della stessa.
Spesso e' come se avessimo spento la luce e l'audio della nostra coscienza e vivessimo identificati con il corpo e la parte razionale del nostro cervello. L'equilibrio, il vero equilibrio e' dato dall'uso di tutte e due le parti del cervello, la parte destra e la sinistra. La mente, vive nell'ego, nei primi 3 chakra, vive nella paura, nel giudizio, nella mancanza di perdono, nella mancanza di amore, nel desiderio, nella aspettativa, nella sensazione di sentirsi vittime, nelle emozioni di rabbia, invidia, sofferenza, dolore, rancore. Questo e' il nostro ego. Possiamo chiamarlo Satana, lato oscuro, mente, ragione, matrix,illusione, Maya, il drago, il serpente schiacciato da Maria...e in quante altre rappresentazioni e nomi vogliamo. Resta comunque la nostra parte autodistruttiva, quella che non conosce l'amore dell'anima, ma ha trasformato l'amore in romanticismo credendo che l'amore sia l'innamoramento, quello stato di estasi in cui ci troviamo quando crediamo di avere trovato l'anima gemella. Questo stato termina in quanto e' una sensazione derivante dall'illusione di aver trovato in un altra persona il nostro completamento. Niente e nessuno ci può' completare, mi spiace dare questa brutta notizia. Solo noi, possiamo essere completi e decidere in totale libertà' e nella nostra completezza di passare un tempo camminando con un altra persona vicino. Il nostro Se', e' asessuato ossia a livello enrgetico e' ermafrodita, contiene tutte e due le energie ma quando viene in contatto con la materialità' si identifica con il corpo e con le caratteristiche maschili o femminili dettate dalla sua condizione di incarnato. Nel fondo della memoria si ricorda pero' della sua totalità e completezza e invece di cercarla dentro di se, va a cercarla fuori. Fuori cerchiamo l'anima gemella che ci completi, fuori cerchiamo il lavoro che ci faccia sentire bene, fuori cerchiamo gli amici che ci facciano stare bene, fuori cerchiamo la gioia che ci manca profondamente dentro. Fuori cerchiamo la compagnia per non sentirci soli. Fuori cerchiamo la accettazione altrui per sentirci apprezzati e sentirci qualcuno, fuori...fuori...fuori....
In questi giorni mi sono rivista il film La Profezia di Celestino credo ormai per la trentesima volta nell'arco di 10 anni, e oggi ho rivisto Conversazione con dio.
In entrambi i film c'e' una situazione analoga in cui il protagonista resta senza lavoro, e si trova ad avere tempo ....da non sprecare...tempo per iniziare a farsi delle domande, ad ascoltarsi, ad ascoltare quella voce, quella voce che non grida come la mente, quella voce che sussurra e che spesso non vogliamo sentire e non sentiamo. La voce che viene direttamente dalla connessione con noi stessi.
Come poterla sentire? Gia....come poterla sentire, soffocata dalla tv, dalla radio, dai messaggi subliminali costanti della pubblicità, dei mega schermi nel metro, dei locali rumorosi, delle persone che parlano o quando stanno in silenzio sono costantemente collegati al cellulare o alle cuffiette con la musica a palla che stride nelle orecchie.
Come ascoltare questa voce interiore? quella che dice: "Non ne hai avuto ancora abbastanza? Non ne hai avuto ancora abbastanza? Quanto in basso devi cadere e quanti partner dovranno ancora passare, perché possa comprendere che il tuo comportamento e' un tentativo di distruggere te stesso?
Guarisci da questo e sarai libero" ( conversazione con Dio).
Perché' facciamo tanta fatica ad allontanarci dall'ego e dalla mente per avvicinarci a noi stessi? Perché' per poterlo fare e entrare nell'amore vero, dobbiamo attraversare i nostri blocchi, le nostre emozioni, i traumi non integrati, le rabbie, i rancori, il senso di mancanza costante che ci fa sentire soli, abbandonati, incompleti. Ci manca l'amore, ci manca il denaro, ci manca il lavoro che ci piaccia, ci manca il compagno/compagna che sia giusto per noi, ci manca un figlio, ci manca la casa, ci manca...ci manca...ci manca...
Quante volte sentiamo che i nostri genitori non ci hanno amato come noi desideravamo? tante vero? Una sola cosa dico, una sola cosa.....se siamo qui, e se stiamo vivendo....e' perché qualcuno ci ha amato, poco o tanto o a modo suo...ma una donna ci ha tenuto 9 mesi nel suo ventre e ci ha fatto nascere. Ha fatto da canale perché noi potessimo venire a fare l'esperienza terrena e questo già' e' aver ricevuto amore. Se non ci avesse accudito e sfamato, non saremmo qui. Il dolore esiste, e' una delle grandi verità del buddismo, e la seconda verità e' che il dolore esiste perché' noi lo creiamo.
Come? con la non accettazione. La mancanza di comprensione del vero motivo per cui certe esperienze accadono, certe esperienze si vivono, perché' vogliamo ad ogni costo farci del male anziché scegliere l'amore per noi stessi.
Perché scegliamo di identificarci con un corpo e con una mente limitata anziché ascoltare la nostra coscienza divina e restare in connessione con la energia cosmica. Li troviamo tutte le risposte, troviamo la completezza, troviamo la parte destra del cervello, troviamo la sensazione di unita', troviamo il perdono e la mancanza di giudizio.
Nessuno ci giudica se non noi stessi, noi siamo quelli che ci giudichiamo, che non ci perdoniamo, che ci odiamo e ci odiamo tanto da ucciderci con le malattie e con la tristezza.
Ci uccidiamo con il cibo, con il fumo, con l'alcool , con le droghe...abbiamo inventato mille modi per farci del male, ma cerchiamo di addossare le responsabilità ai genitori, alla società, agli altri...ma quali altri? Quali e dove sono questi altri? Sono nella realtà di Maya, gli altri sono soltanto gocce dell' oceano del quale noi facciamo parte, sono soltanto altre cellule come noi dello stesso corpo universale...dove sono questi altri?
Amici, l'amore di Dio o della coscienza Cosmica per chi non desidera sentire parlare di Dio ( anche questo e' un limite), non giudica, solo e' amore.
"Vivete la vita senza aspettative e senza il bisogno di risultati specifici."
"Siamo costantemente nell'atto di creare noi stessi e la nostra realtà e decidiamo continuamente cosa creare, possiamo farlo incoscientemente e collegati alla mente razionale, che solo vede fino al proprio naso, o possiamo farlo connessi alla coscienza che vede molto più' in la'. Possiamo farlo con l'amore o con il dolore, con l'amore o con il rancore, con l'amore o con il desiderio di farci del male.
Possiamo decidere in ogni momento che emozione sentire e se sentiamo una emozione possiamo decidere di non ascoltarla o di entrarci dentro con tutto il cuore e ascoltarla. Come ascoltare le nostre malattie e accettarle come una nostra creazione. sono tutti nostri figli.
Ogni esperienza e' creata da noi, ora o nel passato o e' stata creata da un nostro avo e noi la abbiamo ereditata. Questa e' la dimostrazione che non siamo separati e non esiste dentro o fuori ma siamo tutti parte dello stesso essere cosmico.
Spesso sento lamentele, perché ci si sente soli, perche' manca la famiglia, manca l'amore, manca il lavoro, manca questo o quello....i miei amici mi hanno fatto questo, mia madre mi fa sentire cosi, la società ci obbliga a..., gli altri mi fanno male, la gente mi ferisce ecc ecc...sono gli altri che provocano le azioni e noi le subiamo decidendo di sentire dolore e sentendoci vittime degli eventi.
Questi eventi e questi "altri" solo ci stanno facendo vedere qualche cosa di noi.
Guardando di nuovo il film Conversazione con Dio, ho riconosciuto tanto delle condizioni umane.
Quanta fatica facciamo nel riconoscere quando manipoliamo e seduciamo nel tentativo di ottenere ciò che vogliamo, per riempire un nostro bisogno. Quanta fatica si fa a riconoscere la rabbia e il rancore verso gli altri, i colleghi i parenti i genitori, e continuando a negarla rivolgiamo verso noi stessi gli stessi sentimenti. Conosci te stesso, frase trita e ritrita inizia da qui. Dal ri- conoscere le nostre emozioni, debolezze, mancanze, guardarci allo specchio e riconoscere quando stiamo parlando con la mente e con l'ego e quando con il cuore ( spesso ci prendiamo in giro e crediamo di parlare con il cuore e in nome dell'amore ma stiamo manipolando alla grande). Quanto inferno c'e' nella nostra condizione umana da esplorare se solo vogliamo iniziare il cammino.
Riconoscere i nostri errori, il nostro orgoglio, le nostre ferite, avere il coraggio di accettarci per ciò' che abbiamo fatto e ciò che siamo stati, perché' il passato non si cambia ma si può' cambiare la sensazione che abbiamo di lui. Accetto il mo passato, accetto i miei atti, accetto la mia vita, la mia infanzia, la mia adolescenza, accetto i limiti della mia mente e del mio ego, e giro pagina. Lavoro lungo e doloroso? si...a volte servono anni ( personalmente 10 anni per perdonare il mio papa' e molti per accettare me stessa), per giungere a comprendere la nostra vita e accettarla perché' non c'e' stato errore ma solo esperienze da vivere, esperienze che fanno parte di questa materialità' con cui la nostra anima spirituale ha preso contatto. Non c'e' un tempo specifico come non ci sono bacchette magiche, c'e' un cammino, ognuno percorre il proprio, per giungere alla meta che e' la medesima per tutti.
"Come si fa a far funzionare la vita?" smettendo di credere che non sia la nostra, che sia un errore, che i nostri genitori abbiano sbagliato, che il mio lavoro sia quello sbagliato, che la mia casa non sia quella per me. Ogni situazione e' quella che abbiamo attratto perché' noi stiamo vivendo in quelle frequenze energetiche. Se sto vivendo nella paura e' perché' sono in quella frequenza energetica, sono nell'ego, che ha sede nel terzo chakra. Domanda ovvia e che mi aspetto prontamente : " e cosa devo fare per uscirne?". Accettare la paura, ascoltare ciò' che sta dicendo, scrivere su di lei, entrare nel suo profondo.
Di cosa ho paura, da dove viene, quando ho sentito ancora questa paura, che cosa mi ricorda, perché ho paura? Paura del giudizio? Paura di sbagliare? Paura di perdere qualche cosa o qualcuno? Paura di sentirmi sola? La paura solitamente nasce dalla paura di perdere qualche cosa.
Possiamo aver paura di perdere beni materiali, o perdere la stima di qualcuno, l'amore di qualcuno, o paura del giudizio che viaggia a braccetto con la paura di perdere stima e credibilità', paura della vergogna, collegata al giudizio. Paura di morire? e' comunque e' paura di perdere qualche cosa. Viviamo costantemente nella paura di perdere ciò che alla fine non abbiamo perché' nulla ci appartiene e tutto e' in continuo fluire. Cerchiamo conferme e certezze dal lavoro, dal denaro, dal partner, dalla famiglia, Non esistono certezze, nulla e' nostro e nulla e' certo e tantomeno nulla e' fisso.
Se lasciamo fluire entriamo nel flusso della vita e smettiamo di bloccare, limitare, fermare.
L'energia vitale si blocca con le paure, come si blocca con i sensi di colpa, come con le bugie, si blocca con il vittimismo, con la mancanza di perdono, con la rabbia e i rancori, si blocca con l'invidia, con l'attaccamento a qualsiasi cosa o persona. L'amore romantico blocca, l'evoluzione. I miei istruttori di pulizia dell'aura dicono che l'innamoramento e' solo l'effetto di un trauma emozionale non risolto, e mi trovano pienamente d'accordo. Mi ci sono voluti due matrimoni e due divorzi e varie storie d'amore più o meno dolorose per capirlo. Quando sento le farfalle nella pancia ora non mi lancio nelle braccia della persona ma ci lavoro a livello bioenergetico.....e le farfalle spariscono, già' si risparmiano un sacco di anni di storie d'amore dolorose e si eleva più in fretta la vibrazione energetica.
L'amore non ha nulla a che vedere con l'innamoramento, quella e' una fase illusoria in cui nessuno si mostra veramente per ciò' che e' ma si cerca di piacere e far piacere per ottenere il potere. Poi dopo qualche anno ci si dice a vicenda che si e' cambiati, che non si e' più' quelli di una volta ecc ecc...dopo siamo veramente noi stessi , prima eravamo dei falsi...e nemmeno d'autore. Avere il coraggio di ammettere le nostre manipolazioni e' un primo passo verso la libertà'.
Avere il coraggio di iniziare a dire la verità. qui altra domanda di rito: " e le bugie a fin di bene?", non esistono bugie a fin di bene e poi come sappiamo noi quale sia il bene di un altra persona? Dirle che sta bene con la nuova pettinatura mentre sta da schifo? Solo chiude il nostro quinto chakra e la persona prima o poi si renderà conto che sta male, incontrerà un bambino per la strada che glielo dirà' perché loro dicono ciò' che sentono senza filtri.
Posso scegliere di non rispondere e questo e' un altro metodo. Evito di dire. In alcuni casi diventa impossibile.
"Vieni al cinema stasera? ", "No grazie, sono presissima dal lavoro" verità: ma figurati se vengo al cinema con voi ...non ne ho nessuna voglia. Personalmente preferisco risultare antipatica che falsa e avere il chakra 5 ben aperto.
Questo chakra e' l'espressione della nostra creatività, della nostra anima, la vera espressione di noi, se lo teniamo chiuso, non ci diamo la possibilità' di vivere a pieno le nostre capacita creative. Non diamo la possibilità alla nostra anima di esprimersi e di vivere a pieno le esperienze che incarnandosi e' venuta a vivere....cioè' buttiamo a pesci una vita.

Ci sono libri che vanno letti e riletti nel corso della vita e ci sono film che vanno visti e rivisti negli anni, ogni volta sara' una scoperta nuova, ogni volta una nuova interpretazione, ogni volta una scoperta diversa, se e' cosi sara' perché' stiamo facendo un camino evolutivo e stiamo vedendo e sentendo con nuovo livello di coscienza, altrimenti sara solo il solito libro o il solito film.



2 commenti:

  1. Sei stupenda comprensibile e mai come in questo momento questo tuo scritto in cui ci si sente vittime di un vita non vissuta e provi rancore, dolore,rabbia per tutto che non c'é stato e che non potrà esserci mai più.

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  2. Il passato e' andato, possiamo accettare cio' che abbiamo vissuto, avuto, sentito..fa tutto parte della esperienza personale. Il futuro deve ancora venire e non sappiamo nulla in proposito. Oggi, Ora, il presente, cio' che siamo, che siamo diventati con le esperienze, i dolori, le fatiche e le gioie e soddisfazioni. Stiamo presenti nel momento in cui viviamo per gioire di quel piccolo fiore azzurro che a malapena si intravede mentre camminiamo. Spesso, immersicome siamo nei pensieri, preoccupazioni, problemi, non ci accorgiamo di cosa c'e' attorno. Tutto cio' che viviamo ci riguarda, non c'e' errore e cio' che non abbiamo vissuto che non diventi fonte di rancore, rabbia o frustrazione ma solo accettazione che cosi' e' stato....un abraccio

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