sabato 17 maggio 2014

VIAGGIO NEL PRIMO CHAKRA : LA ISOLA DI EL HIERRO

Spesso sento un richiamo interiore, non e' una vera voce, e' per meglio dire una sensazione. Possiamo chiamarla intuizione, come se ci fosse qualche strana forza che mi attrae e mi chiama. Mi accade spesso specialmente da quando vivo nell'isola di Tenerife, la sua forte energia mi spinge continuamente a seguire quella specie di ansia positiva, quel desiderio o passione interiore per cui sto vivendo esperienze che a 20 anni, quando avevo certamente il fisico più' agile e svelto, non facevo. Ora mi arrampico per sentieri di montagna sbuffando e soffiando per la mancanza di ossigeno ( soprattutto oltre i 3000 metri) ma dentro c'e' una tal gioia, un desiderio di sentire l'energia di questi luoghi, so che devo essere li e che devo fare alcune meditazioni o inviare energia alla terra o inviare trattamenti energetici di purificazione e armonia alle persone, o che ci sono anime bisognose di aiuto bloccate in quei luoghi.
C'e un mondo da scoprire, un mondo che solo si manifesta quando stiamo in attento ascolto. Solo nella attenzione sentiamo la voce dell'anima, lei non grida mai , solo sussurra.
Da qualche settimana sto sentendo il richiamo dell'isola El Hierro e scopri la teoria dei 7 chakra collegati energeticamente alle isole Canarie e El Hierro e' il primo chakra. Mentre organizzo il
viaggio ( ovviamente con Mixi a seguito, la gatta curandera che vive con me da 6 anni, da quando la trovai a pochi giorni di vita mezza moribonda che sembrava più' un topo che un gatto), mi arrivano tutte le informazioni necessarie. I cosiddetti "sincronismi. Trovo il viaggio in traghetto con super sconto, trovo una casetta indipendente in un luogo fulcro vicino al mare, ai sentieri, ai monti e come vidi la foto me ne innamorai. Naturalmente accettano gli animali, cosa molto difficile nelle Canarie. Tutto fila liscio come l'olio e queste “coincidenze” sono la conferma che mi sto muovendo con le energie giuste.Se qualcuno si ricorda il libro La profezia di Celestino, l'autora parlava proprio di sincronismi che aiutano e guidano. Da non confondere con il destino, questo accade quando siamo noi che siamo in connessione con il nostro Se'. Il caro amico e istruttore di pulizia dell'aura, Emanuele, spiega benissimo che e' come se fossimo sempre in "rete", colegati all'inernet dell'universo e li' c'e' tutto, e le informazioni arrivano.Bene, proseguo con la organizzazione e la persona che mi affitta la casetta e' molto cordiale, disponibile e sembra sia un artista. Sono in procinto di partire, macchina pronta, con tutto l'occorrente per trekking, e varie altre cose necessarie per un soggiorno anche piacevole. Dentro sento la forza e la passione di quando ero piccola, quella bella energia che ti spinge verso un luogo nuovo senza sapere cosa andrai a fare li ma con la certezza che una forza interiore ti sta spingendo perché' qualche cosa deve accadere. So che troverò' luoghi in cui dover meditare o attivare punti energetici della terra e luoghi in cui alcuni blocchi energetici personali ancora da sciogliere verranno a galla e accadrà' il meraviglioso miracolo della evoluzione. Ogni istante della vita e' cosi', ogni momento, ogni occasione, ogni incontro, ogni parola o relazione e' una occasione per il nostro risveglio, per liberarci dai fardelli emozionali irrisolti. Solo un mese fa andai al Vulcano Teide per arrivare sino al Pico Viejo una rotta abbastanza dura, indicata sulle mappe come estrema, dove spesso si perde il sentiero in mezzo ai sassi, si scivola molto e mi trovai a pensare :” e se cado? E se mi faccio male qui non c'e' nessuno, sono a 3500 metri di altezza”, se non faccio in tempo a tornare e resto bloccata qui per la notte gelida?...insomma il mio ego stava mettendo in atto i soliti metodi per sabotare i miei desideri e farmi desistere.
La paura, di non farcela entra nella nostra esistenza già' da piccoli, quando siamo bambini ci sentiamo invincibili e sentiamo che possiamo essere e fare qualsiasi cosa, dagli astronauti ai pompieri, ai piloti, poi con il tempo davanti alle difficoltà' o se non ci sentiamo adeguatamente sorretti e incitati da parte dei genitori, crolliamo e perdiamo questa fede in noi stessi. Ogni volta che ci ritroviamo sul punto di raggiungere qualche cosa risuona dentro la paura, le parole di mamma o papa' che ci ricordano che non possiamo, che e' meglio che lasciamo perdere, di stare attenta a non cadere, e' pericoloso ecc ecc...
Il risveglio passa attraverso la libertà', risveglio e' ribellarsi al proprio ego, andare contro corrente e entrare in noi stessi, ascoltarci e superarci.
La libertà' più' importante da raggiungere e' l'affrancamento dalla schiavitù del giudizio, della paura, del perbenismo, della morale, della educazione, della religione, della coppia, della famiglia. Essere liberi veramente significa essere talmente liberi da non dover avere un codice civile per amare e rispettare il prossimo, perché' siamo coscienti che se danneggiamo qualsiasi persona, animale o cosa, danneggiamo noi stessi. Il solo pensiero di danneggiare un essere vivente ( anche le pietre lo sono) nasce dalla totale ignoranza e dal sonno più' profondo nel quale spesso viviamo.
Il mio viaggio con Mixi inizia il 5 di maggio con auto carica e gatto a bordo, il traghetto in ritardo e passeggiatina sul porto con Mixi al guinzaglio. Ci imbarchiamo e il mare inizia a ingrossarsi e si fa fatica a stare in piedi, ho un animale e siamo costretti a stare fuori, in castigo, con il rumore del motore, la puzza di carburante e dato che non si sta dritti, mi siedo di fianco alla gabbietta di Mixi che poverina inizia a stare veramente male, non sapevo soffrisse il mare. Tra una vomitata e l'altra, dove naturalmente le pulivo la gabbietta perché' sappiamo che i gatti sono schizzinosi e tirava via le zampine per non sporcarsi. Fortunatamente porto con me fazzoletti, asciugamani e tutto l'occorrente. Devo dire che anch'io in certi momenti ho avuto la sensazione di non stare molto bene.
Quindi, seduta nella posizione del loto, tolta le scarpe, con la gabbietta a lato, coperta dalla mia giacca per farla stare più' tranquilla, inizio a meditare. Uso tutte le mie conoscenze di Reiki, chiave Mariana ecc..per centrarmi, connettermi con l'energia e richiamare a noi la pace, tranquillità e la armonia per superare al meglio la situazione, Mixi smette di vomitare e perlomeno si mette tranquilla e chiude gli occhi, io proseguo con la meditazione lasciandomi cullare dalle onde mentre sentivo persone che andavano e venivano per fumare, ma erano tanto lontane da me durante quell'ora circa che non le sentivo nemmeno.
Ho sentito che stavo facendo da canale energetico e stavo creando un alone di serenità e le persone non gridavano e anzi si lamentavano dell'altoparlante che disturbava.
Dopo 3 ore e mezza rispetto alle 2,45 previste, siamo giunte al porto dell'isola di El Hierro. Stomaco sottosopra ma con una calma e accettazione degli eventi incredibile.
Ormai era buio e ci siamo messe alla ricerca della casa presa in affitto online. All'arrivo solo voglia di scaricare l'auto sistemare le cose, una doccia e a dormire. Un luogo incantevole, nella natura, nel silenzio, con i passerotti che cantano la mattina e la notte non si sente una mosca volare.
Dopo una notte ristoratrice la mattina eravamo entrambe in forma e dopo la passeggiata di Mixi per annusare, scoprire e sgranchirsi le gambe, io feci la mia meditazione sulla terrazza, seduta per terra per sentire l'energia della terra.
Martedi 6 Maggio 2014.
Nonostante avessi deciso di prendermi la giornata di riposo, una forza interiore e la voglia di scoprire l'isola con l'entusiasmo del viaggiatore, cartina alla mano mi diressi verso il Mirador de la Peña, le segnalazioni sono abbastanza chiare per chi e' abituato a vivere nelle Canarie. Arrivata al Mirador una delle prime cose positive che mi hanno colpito e' trovare un punto di ricarica per mezzi elettrici, ricordo che a Milano solo 4 anni fa si stava pensando di installarli e naturalmente a pagamento. Dal Mirador de la Peña, nonostante il giorno nuvoloso e senza sole, la vista e' incantevole, la montagna che scende fino al golfo dove vidi anche la mia casettina e l'hotel più' piccolo del mondo, ha solo 1 stanza ed e' nel guinnes del primati.
Tutto molto curato, un piccolo giardino botanico adorna il punto di ristorazione del mirador. I prezzi sono abbastanza abbordabili ma non a buon mercato, direi il doppio della media canaria, ma e' un tipico luogo turistico e devo dire anche all'interno veramente gradevole e molto curato.
Dato che amo di più' stare nella natura proseguo verso l'Albero Garoe e lungo il percorso trovo l'indicazione del Camino Jinama con relativo mirador.
Entrando con l'auto perché' la strada e' asfaltata la sensazione e' di essere nei paesi del nord europa. Pascoli verdi, orti coltivati, mucche e cavalli che pascolano tranquilli alzando lo sguardo al mio passare. Sentieri che dalla strada principale si diramano in direzione S. Andres o El Golfo o El Mocanal, Ermita de la Peña. Seguo con l'auto salutando amabilmente qualche contadino che sta accudendo la sua terra. Ho notato che gli indigeni sono abbastanza chiusi ( ovvio vista l'isola piccola e poco turistica) ma se ti rivolgi a loro con gentilezza e un sorriso si aprono.
La giornata e' meravigliosamente grigia, con le nuvole basse che attraversano il cammino, una leggera umidità aumenta l'odore di terra che mi inebria, ricordandomi la terra da dove provengo,in autunno. Il colore verde dei prati e delle colline contrasta con il rosso ossido di ferro della terra. Sono nell'isola del 1 chakra della Terra e delle Isole Canarie e questo e' il colore che si abbina, appunto al primo chakra. Scendo per foto, saluto e parlo a qualche mucca con i suoi vitellini che rispondo con un muggito e tornano a mangiare tranquille. Casettine sparse qua e la' si mimetizzano tra la natura, nascoste per ripararsi dal forte vento dietro le colline, di sasso e molto piccole, anticamente possono essere stati depositi di attrezzi ora trasformati in abitazioni. Viene voglia di fare l'eremita, almeno a me visto che e' un desiderio che ho da anni, in mezzo al nulla ( en el medio de la nada in spagnolo), con l'orto e qualche animale ( per compagnia ovviamente visto che sono vegetariana). In molti orti ho notato piccole piantine di mais e significa che c'e' acqua e umidità, necessari perché' questa pianta possa crescere.
Segui il percorso fino alla indicazione Arbol Garoe, e parcheggio l'auto all'inizio del sentiero sterrato. Abituata sinceramente alle rotte di Tenerife, i sentieri dell'isola sono una vera passeggiata. Larghi, di sterrato, quasi piani...abituata alle salite ripide tra le rocce del Teide, sto facendo veramente vacanza. Il sentiero e' corto 5,2 km andata e ritorno, alcuni lo percorrono in auto pero' mi sembra veramente uno schiaffo alla natura. Il sentiero entra in un bosco fantastico e segue attraversando altri sentieri, seguendo le indicazioni si arriva benissimo al punto dove nel 1610 c'era il vero albero Garoe, del quale sembra non si sappia la provenienza e l'origine ma solo si sa che ha la caratteristica di attirare e filtrare l'acqua e sotto alle sue radici si raccoglie in depositi naturali. Nel 1600 forniva acqua a tutta l'isola. Poi subi un grave incendio e la fortuna smise di esistere. Venne ripiantato ( anche se i romantici dicono che rinacque dalle proprie ceneri) e ora e' un punto di interesse. Per entrare ovviamente si paga un biglietto che pero non viene dato,,,,hahhha nessuna ricevuta e nessun biglietto di entrata, ma in compenso una signora gentilissima fornisce informazioni sull'isola, mi regala le cartine ecc. Lungo il sentiero per il Garoe ci sono vari pozzi naturali di acqua, sono profondi anche più' di 3 metri e hanno forme diverse ma sono veramente serbatoi naturali di acqua e capisco la leggenda del Garoe.


Arrivo finalmente davanti all'albero e come ogni albero particolare, so che qualche cosa devo fare con lui. I turisti presenti ( due) se ne vanno al mio arrivo, mi siedo in un angolo e inizio a meditare. Attivo l'energia di quel luogo, del 1 chakra, attivo l'energia dei chakra dell'isola e che si diffonda attraverso i suoi vulcani sotterranei a tutta la Terra. Finita la meditazione apro gli occhi e arriva il segnale della natura, che sempre arriva, come dice l'amico Alejo della Chiave Mariana. Vedo una nube bassa color bianco che passa davanti all'albero e ai miei occhi, come una nebbia densa, uguale a quella che per tutto il giorno vidi nel cielo, arrivo fino a quel piccolo punto riparato dove stavamo noi. Naturalmente vidi l'energia che circondava l'albero. Lo salutai e sentendo gli altri turisti che stavano giungendo me ne andai ripercorrendo il sentiero e salutando la signora dell'ingresso con un abbraccio che ricambio', non capendo bene cosa stava accadendo.
Mercoledì 7 di Maggio 2014
Mi sto domandando dove siano i distributori di benzina e i supermercati, forse i miei percorso sono, volutamente, tanto lontani dalla civiltà', da non trovare bar, benzina ne' tantomeno supermercati...vediamo oggi che accade.
Oggi decido di fare il giro dell'isola anche se non esiste una strada che lo permetta, per cui scelgo un itinerario e inizio dirigendomi verso la costa della valle del Golfo a Las Punta ( ossia esco di casa ha ha) e da li prendo la strada che porta verso La Maceta, Charco Los Sargos, Charco Azul, e vado
scoprendo bellissime insenature di rocce dove il mare crea piscine naturali. Tutta questa costa e' stata creata da eruzioni vulcaniche, spostando lo sguardo in alto infatti vediamo la cumbre, la catena vulcanica che ha creato la parte nord dell'isola. Tutto molto curato con scalinate per poter scendere sino al mare e in giornate di sole potersi anche rilassare facendo un bel bagno e prendendo il sole. Oggi ci sono le nuvole basse, tempo che adoro, e quindi seguo il mio cammino. La Laja e il Pozo de la salud, un centro molto bello dove godersi una vacanza all'insegna della salute, massaggi cure etc etc....lo vidi solo di passaggio perché' a me interessa altro, comunque il pozzo fu scavato nel 1702 per cercare acqua a causa della siccità' che stava obbligando i locali a emigrare. L'acqua si trovo' e si scopri che le sue caratteristiche erano tali da divenire curative. All'epca la diedero anche agli animali che la apprezzavano molto. Poi arrivo il business e l'hotel.
Inizia una strada meravigliosa che segue costeggiando il mare e dal lato opposto una grande cima vulcanica mi accompagna. I segnali di attenzione caduta sassi sono effettivamente reali, la montagna cede e i sassi si incontrano sulla strada e noto vari tentativi di limitare i danni, ma la natura non si ferma facilmente.
Mi dicono più' tardi che questa zona e' la più' giovane dell'isola, si formo' nell'ultima eruzione di circa 200 anni or sono. Per questo motivo non c'e' ancora vegetazione, solo sassi e rocce ancora dissestate. Una meraviglia. Da qui partono molti sentieri semplici in terra battuta per chi ama passeggiare in piano, ottimo direi per Nordic walking. Uno tra i tanti e' il sentiero de las Arenas Blancas.
Proseguo guidando e restando incantata dal paesaggio e dalla maestosità delle rocce, e si inizia a salire direzione Ermita de la Virgen de Los Reyes. Salendo non posso non fermarmi al Mirador del Lomo Negro 1 e 2 . La mia Berlingo viene quasi spostata dal vento, aprire la portiera e' un rischio e faccio fatica a fare foto perché mi sento spostare dal vento. Continuo a salire lungo la stradina che si fa sempre più' stretta e il vento segue fortissimo, bellissimo perché' da un lato s'e' lo strapiombo sul mare e dall'altro la montagna. Ho incontrato un auto e una moto ( la moto in serie difficoltà' per stare dritta con quel vento). La stradina arriva in cima fino all'eremo. La chiesetta dove approfitto per
accendere due ceri e inviare un pensiero a mio papa' inviandogli tanta luce e amore e una per tutti noi. Una meditazione per connettermi alla energia del luogo. Un giro tra le pareti candide dell'eremo, tra i suoi fiori e la sensazione di dover cercare qualche cosa d'altro.
Infatti vado avanti qualche metro e trovo un cartello che indica “cueva de la virgen”, sento che devo andare li a curiosare. Un bellissimo spazio tra la natura, e tante grotte ma solo due purtroppo aperte. Sembra che la prima grotta sia quella dove la Vergine de Los Reyes fece il suo ingresso nell'isola. Ma queste grotte vennero usate anche per altri scopi dopo l'arrivo degli spagnoli. Da come sono sistemate al loro interno sembrano delle vere e proprie case, con un luogo per dormire, uno per il fuoco e la zona centrale per vivere. Sembra che siano state usate durante gli spostamenti nei cambi di stagione, quando si scendeva dai
monti per andare a valle in invenro e viceversa. Comunque una zona di sosta e ricreazione.La grotta della Vergine l'ho sentita abbastanza energetica e ne ho approfittato per meditare e inviare energia alla terra. L'altra grotta mi diede la sensazione di dover “pulire” e cosi' feci. Non potevo entrare, aveva una energia molto pesante, quasi come se li dentro ci fosse tanta energia dolore accumulata nei secoli, mentre stavo sulla porta ascoltando il da farsi, senti nella mano destra un alito di vento freddo sfiorarmi la mano, e li capii perfettamente che dovevo chiedere di aiutare anime che erano bloccate li perché' potessero andare verso la luce.
Solo dopo il lavoro sono riuscita ad entrare nella grotta e a restare un po' dentro a vedere come era.
Circolare, con un evidente lato a sinistra dove poter dormire, in fondo un angolo per il fuoco e a destra un altro posto per sedersi o dormire, al centro un luogo per vivere. Provai ad immaginare la notte come potesse essere, certamente umida, totalmente buia se non illuminata dalle stelle o dalla luna, e mi rendo conto di quanto, in pochi secoli gli abitanti abbiano dovuto cambiare le loro abitudini. Nel 1400 noi europei costruivamo palazzi e avevamo navi per solcare gli oceani e i guanche sembra che solo viaggiassero da Tenerife a La Gomera. Non sto screditando la popolazione Guanche, anzi, credo fermamente nella loro cultura e nel rispetto della natura nel quale vivevano, solo provo a mettermi nei loro panni, allo choc dell'arrivo degli spagnoli che li massacrarono, li resero schiavi, li portarono in spagna come schiavi e utilizzarono le isole come magazzino naturale di acqua, frutta, verdura. Colombo parti per le “Indie” dalla Spagna c si fermo' a La Gomera per rifornire le sue navi prima del lungo viaggio fino alle “Indie”. Una volta scoperte le Americhe ad ogni viaggio faceva tappa alle isole Canarie, ogni volta isole diverse a seconda di ciò' che necessitava. Al suo ritorno usava le isole ( soprattutto Tenerife) per piantare i semi portati dall'America, visto il clima dell'isola. Arrivarono cosi' le patate e tante piante e fiori inesistenti alle Canarie prima di Colombo.
Forse per questo in certe zone sento tanta energia dolore e energia ferma e bloccata da tempo.
Riprendo l'auto e proseguo direzione El Sabinar, dove a causa del forte e continuo vento, gli alberi nascono e crescono storti. La natura ha imparato ad adeguarsi e a sopravvivere e questi alberi crescono piegati e le fronde toccano il suolo e il tronco e' un arco. Una meraviglia.
La cosa interessante di El Hierro e' che ogni luogo di interesse si può' raggiungere anche con l'auto ( per i pigri) le strade sono sterrate ma percorribili con veicoli. Consiglio pero' di percorrere almeno l'ultimo km a piedi. Io parcheggiai l'auto e iniziai a camminare tra il vento e in mezzo al nulla fino a
vedere in lontanza le fronde piegate degli alberi.
Proseguo il viaggio lungo la strada che porta al Mirador de El Julan y a la Hoya del Morcillo. Ricordo che attiro' la mia attenzione la Hoya del Morcillo ancora prima di partire, e' un luogo di ricreazione e di campeggio quasi libero in mezzo al bosco, nel parco forestale.
Ho dovuto fare molta attenzione alla guida lungo questa stradina di montagna, viene indicato limite massimo di 40 km/ora ma i pochi locali che ho incontrato non lo rispettano e la strada non ha guard rail e nessuna protezione dal lato burrone e due auto passano con molta fatica. Difficile godersi il paesaggio guidando, ma e' lo scotto di voler viaggiare soli. Boschi di pini canari, anche qui purtroppo i segni di incendi, e pini dai tronchi bruciati che poco a poco riprendono a vivere e buttano i germogli dei nuovi rami. Il Pino Canario e' l'unico che risorge anche dopo essere stato bruciato. Da un tronco apparentemente secco e morto, l'anno successivo rispuntano i primi aghi verdi e rinasce. Per questo anche dopo un incendio non si tolgono mai gli alberi, si vedono aree totalmente bruciate, da' l'impressione di un cimitero e poi l'anno successivo, come la fenice, la rinascita. Certo che dopo un incendio ci vogliono almeno 30 anni perché' il bosco torni ad essere quello di prima.
Arrivo alla zona di campeggio protetta dal Cabildo, all'interno del Parco Forestale. Mi accoglie Carlos, il guardiano, guardia forestale. Non vedeva l'ora di poter parlare con qualcuno e gli racconto che avevo pensato prima di partire di venire li' ad accampare ma poi decisi per una casa visto che avevo il gatto con me. Una zona molto bella, grandissima e molto ben curata. Bagni, docce calde, wifi gratis, zone per cucinare, per mangiare, protette da tettoie. Posti per tenda, camper e casette di legno da affittare. Dico la verità', Tenerife ha tutto da imparare nella gestione di questi luoghi. Sentieri in legno illuminati per la notte in modo da non essere totalmente isolati e al buio. Il guardiano dalla mattina presto alla sera. Il tutto senza distruggere troppo il paesaggio e nel rispetto dell'ambiente.
El Hierro la prima isola delle isole Canarie partendo da sud,il primo chakra a livello energetico ( per chi e' interessato a questa teoria cerchi su internet Matias Di Stefano, un giovane ragazzo indaco che dall'argentina ha girato il mondo per riattivare l'energia della Terra) l'isola i cui vulcani sotto il livello del mare continuano a funzionare, l'isola viva che continua a crescere, come Tenerife che sembra che stia crescendo sotto il mare e forse un giorno si congiungerà' a Gran Canaria. La dimostrazione che la realtà' non sempre e' quella che si vede ad occhio nudo. La vera realtà' e' oltre alla cortina velata dei 5 sensi. Se solo ascoltiamo e affiniamo la nostra sensibilità' specialmente durante la notte, si sente il movimento del sottosuolo, io avverto sia a Tenerife che qui, come una vibrazione e un movimento del sottosuolo. Un piccolo terremoto lieve e continuo. E' incredibile e meraviglioso stare ada asociare e stare in connessione. Per chi pensa che faccio uso di allucinogeni, haha smentisco assolutamente.
Spesso si dice che quando siamo connessi e stiamo facendo ciò' che la nostra anima desidera fare la natura manda dei segnali.
Ieri dopo le grotte de la Virgen, ripartii e lungo il cammino incontrai due agnelli che brucavano. Ovviamente fermo la macchina e scendo per creare un contatto con loro. Intanto arriva un altro agnello nero con la sua mamma. Mi guardano, li guardo e mi metto alla loro altezza, ossia in
ginocchio e allungo la mano. La mamma arriva immediatamente e mi annusa completamente per poi farsi accarezzare e coccolare con un cane. I piccolini già' stavano salendo la montagna brucando l'erba e il piccolo aspettava la mamma. Tra una coccola e l'altra li guardai ancora negli occhi e con il cuore dissi loro grazie, per questo incontro, grazie per la loro fiducia, grazie per questo momento tanto intenso di amore. Una dedica a chi pensa che questi animali esistano per sfamarci. Questi animali, come tutta la natura, sono stati messi a nostra disposizione per aiutarci e perché noi, in qualità' di animali intelligenti, ci prendessimo cura di loro. Sono tutti nostri fratelli. Fermatevi a guardare negli occhi un qualsiasi animale, guardate il loro viso, i loro gesti, ascoltate il loro cuore e fatevi delle domande quando siete al supermercato reparto carni..
Se la risposta giunge dall'anima e sapete ascoltarla non avrete più' scampo e come me, 17 anni fa, deciderete di non toccare più' nessun animale se non per accarezzarlo.
La natura risponde in mille modi: con una farfalla che improvvisamente vi si posa sulla spalla, o che vi indica il cammino e sta al vostro fianco mentre caminate. Un raggio di sole, un arcobaleno, una nuvola strana, un alito di vento, un volo di un falco. Gli antichi ascoltavano questi segnali, da quando ci siamo allontanati dalla nostra vera natura, abbiamo perso questa sensibilità'. Parlare meno e ascoltare di più'. Sembra difficile a volte, soprattutto se si e' in gruppo, stare in silenzio. Sembra una mancanza di rispetto, comunicazione o paura del giudizio altrui...le solite balle egoiche. Impariamo a tacere e ascoltare.
Lascio i miei amici di cammino che si inerpicano sui monti dopo un ultimo belato e seguo direzione Valverde dove trovo la capitale di El Hierro, mi fermo solo per comprare acqua e arance e rientro verso la zona della Valle del Golfo. Qualche milione di anni fa l'isola era molto piu' grande e non csisteva l'attuale golfo. A seguito delle varie eruzioni e del sovrapporsi di vari strati di lava una parte della montagna cadde per il peso e per le eruzioni vulcaniche sotterranee che creano ( come a Los Gigantes tenerife) dei camini che salgono dal mare e solcano dall'interno la roccia, spaccando nei secoli l'intera montagna, la parte che cadde ovviamente fini nel mare, crando una enorme onda anomala, e sembra che si siano ritrovati resti di tali rocce fino a Malta. L'isola che emerge e' solo la minima parte ( come tutte le isole canarie), la punta piu' alta, Malpaso, e' sui 1510mt, ma sotto al mare l'isola tocca i 3000 metri di profondita'. Tenerife invece tocca i 3718 con la cima del Teide e sotto il mare i circa 7000 mt. Mi verrebbe da dire : come in alto così e' in basso... per i curiosi v.do tavola di smeraldo di Ermete Trismegisto.
Lascio i dati tecnici per tornare al viaggio. La sera, dopo la doccia, mi piace passeggiare vicino a casa, sugli scogli, ci sono sentieri che permettono di ammirare il mare dall'alto della scogliera ( non ci sono spiagge da questo lato dell'isola, e sono poche in tutta El Hierro), sono arrivata anche alle vecchie saline, lasciate un po' al disfacimento, credo per mancanza di fondi. Adoro leggere un libro ( e termino proprio di leggere Satan una autobiografia, un libro spettacolare sul vero Satana che altro non e' che il nostro ego) in questi angoli solitari con il rumore delle onde che si schiantano nelle insenature.
Venerdi 9 di Maggio 2014 ( il giovedi e' stato di riposo totale).
Alla mattina presto decido di andare ancora sulla cumbre e oggi a Malpaso per fare la camminata fino a 1510 metri.
Trovare le indicazioni e' una impresa, mi perdo a San Andres, non capendo da che parte andare per salire, e un gentile signore che era rimasto a piedi con il camion, mi diede tutte le indicazioni. Disse che si stava annoiando aspettando i soccorsi al freddo ( freddo....ci saranno stati 14 gradi haha) e che sono stata un ottimo passatempo. Tra l'altro quando gli mostrai la mappa per chiedere indicazioni mi guardo con aria interrgovativa e mi disse: "guarda che siamo su un altra isola!"...hahha siamo a Zelig.
Finalmente imbocco la strada e rientro nella zona forestale protetta, il mio ambiente, non a caso i mei amici mi chiamano “la capretta”. Seguendo direzione Cruces de los Reyes, si arriva allo sterrato dal quale si dipanano i vari sentieri. Qui c'e effettivamente una grande croce costruita con due tronchi di legno. Niente di che, poi trovo un monumento ai contadini dell'isola, un grande aratro di ferro rosso, no comment e finalmente dopo varie frecce trovo Malpaso.
Oltre alle indicazioni incontro un altro camminatore solitario, David, Inglese che vive in Scozia e facciamo il percorso insieme, parlando in spainenglish ma ci si arrangia.
Il cammino e' dolce, largo, un po' soleggiato ma si fa in totale tranquillita'. Sono alla punta piu' alta del Hierro. Panorama incredibile. Tutta la costa immersa nelle nuvole basse. Stupendo.
Saluto David che continua il suo percorso fino all'eremo della Virgen de los Reyes. E rietro alla base. Non trovai nessuna indicazione per fare una meditazione e quindi proseguio il mio percorso.
Decido di andare alla Hoya de los Pinos perche ' mi incuriosisce e qualche cosa mi attira. Arrivo comodamente con l'auto. Si parcheggia fuori dal centro di ricreazione, Sono in mezzo al bosco di pini canari, un luogo incantevole, e' una delle tante bocche vulcaniche infatti e' uno spazio circolare piano. Non c'e' nessuno, a parte me, gli uccellini che cantano, le api, e vari tanti altri animali del bosco. I tavoli per poter fermarsi a mangiare sono nascosti inerpicati nel bosco, una favola, si mimetizzano tra gli alberi. Un luogo bellissimo per sostare. Cerco un tavolo su su tra i pini e mi fermo a mangiare l'arancia che mi ero portata, naturalmente recupero i resti e non lascio nessuna traccia del mio passaggio. Quando cammino sto attenta a non pestare eccessivamente l'erba e non pestare insetti. Anche quando incontro formiche, solitamente in fila e al lavoro, le evito. Credo fermamente nel rispetto della natura e della vita.
Voglio fare un giro perche' c'e' qualche cosa nell'aria...un messaggio in arrivo.
Infatti nonostante il sole, vedo giungere dalla mia parte sinistra una nuvola bassa, che entra nel bosco, come una nebbia e cattura la mia attenzione. In quel momento due corvi enormi passano e volteggiano sopra la mia testa con i loro cra cra. I corvi, la leggenda dice che quando nacque l'attuale Dalai Lama due corvi si posero sul tetto della sua casa. Era un buon segno.
Ovviamente colgo i segnali e cerco il punto, che fu esattamente al centro della bocca vulcanica, per sedermi in meditazione e attivare energia. Come trovo il punto i corvi che continuavano a volare sopra la mia testa e a gracchiare spariscono volando altrove.
Un raggio di sole mi scaldava mentre meditavo, finita la meditazione una farfalla mi saluto e mi accompagn'o all'auto.
Salutai, ringraziai e tornai verso casa.
Vicino a casa c'e' il centro Ecomuseo di Guiana e il Lagartario, visto che ci passo davanti ne

approfitto e mi fermo. Nell'attesa dell'orario della Guida approfitto del wifi gratuito e leggo un po' di email. Alle 15 inizia la rotta. Questo centro e' nato in un antico paese dal nome appunto Guiana la cui origine non si conosce precisamente. Sono piccole casette di pietra, con il tetto di paglia, tenuto fermo da corde legate alle pareti della casa perche' il vento non se lo porti via. Qui il vento e' veramente forte, mi racconta il vicino di casa pittore, che l'inverno scorso ha raggiunto i 120 km all'ora e si e' portato via piante, tetti ecc.
L'insediamento nacque nel XVII secolo e le case piccolissime solo servivano per dormire e per gli attrezzi da lavoro, un piccolo fuoco in un angolo x cucinare. Il bagno esterno era un buco dove lo scarico andava direttamente dove c'era il maiale e dopo il maiale c'era l'orto. Catena di riciclo perfetta.
Gli unici cambiamenti nei secoli ( vissero cosi anche nel XX secolo), furono la aggiunta della cucina separata dalla casa, il fuoco fuori, e un riparo per gli animali all'esterno. Tra l'altro usavano i tunnel vulcanici come depositi e li dividevano al suo interno da muri di pietra per usarli in varie famiglie. Vedendo questo paese, non mi sorprendo della popolazione canaria. Non mi sorprendo della loro chiusura, del loro campanilismo, e di molte altre caratteristiche tipiche di chi ha vissuto isolato e chiuso fino a un secolo fa, tra pecore e orti con una vita dura di pietre e ricerca di acqua per la sopravvivenza. La diffidenza per lo straniero e' comprensibile, il rifiuto di cio' che non sia dell'isola, pensate che hanno fatto le tariffe alle biglietterie dei musei : Non residente, Residente in Canaria e residente a El Hierro. Ci sono prezzi e sconti diversi.
Mi rendo conto della durezza della vita che ancora segna fortemente gli abitanti. Sappiamo bene che il passato emozionale e i traumi non risolti degli avi vengono tramandati e ereditati in linea diretta dagli eredi. E a livello generazionale credo che anche le invasioni ricevute, il massacro degli antiche popolazioni da parte degli Spagnoli, Inglesi e Francesi, ancora sia presente e a livello energetico crei grossi blocchi nello sviluppo e nella evoluzione degli abitanti.
Terminato il giro torno alla Valle del Golfo, dove il vento mi saluta, Mixi mi aspetta e il relax anche.
Amo prendermi anche il tempo per non fare nulla, o meglio per apparentemente non fare nulla.
Sono andata a sedermi sulle rocce davanti casa, il mare impetuoso scaglia la sua forza e energia sulle rocce a strapiombo. Il sole e' uscito potente e mentre sto li' seduta, ammirando questo paesaggio incredibile, nessun pittore puo dipingere questi colori, le nuvole, il sole, il mare, i riflessi il tutto correlato da odori di mare, rumori e suoni nell'aparente silenzio.
Un cane trotterella, lo guardo, non sembra abbandonato e lo lascio trotterellare, scopriro' dopo, chiedendo informazioni a un signore che dipinge di azzurro intenso una finestra, che ha un padrone e che lo lascia uscire a passeggiare solo, il padrone e' un medico che vive nella casa vicina. In pochi minuti si scoprono le vite degli abitanti del paese.
Ritorno a concentrarmi su questo quadro multidimensionale che mi affascina. Sento una grande malinconia, una sensazione di tristezza mista a nostalgia e le lacrime scendono copiosamente. Non so perche' e non so cosa sia, ma come ho ormai imparato, lascio andare le lacrime e l'emozione, da qualche parte mi portera'.
Sento quasi tristezza per dover lasciare questa esperienza terrena, quasi come se la morte fosse vicina e non fossi ancora pronta, ascolto meglio vado piu' a fondo.
Il dolore e' forte ma anche dolce e mi viene in mente mio padre. Ricordo quando andavamo tutti al mare mia mamma, il papa', mia sorella e io. Il papa nuotava su un fianco con una mano sola perche' con l'altra teneva la sua inseparabile cinepresa super 8. Filmava e filmava e filmava, mia sorella e io che nuotavamo, che ridevamo, che giocavamo. I secchielli, la sabbia..momenti uguali in ogni famiglia ma tanto personali da far si che un padre che possiamo considerare anaffettivo, stesse ore e ore a filmare e poi a casa a ribobinare, tagliare, attaccare, sistemare, inserire l'audio, per avere alla fine il filmato delle vacanze al mare. Una passione certo, ma una passione che gli faceva dedicare ore a noi, alla famiglia. Non ci pensiamo a volte, quando rimproveriamo ai genitori di non amarci o non averci amato come avremmo voluto. I genitori non possono amarci come noi vorremmo, ci amano come possono, ci danno cio' che riescono e possono, a seconda dei loro vissuti, dei loro traumi, di cio' che hanno appreso. Mi tornarono alla mente gli inverni sugli sci. Il papa' che filamava, ormai un classico, con le mani indurite dal freddo e le orecchie rosse per il gelo, e la mamma con la sua pelliccia di finto leopardo, gli occhiali da sole stile star anni 50 e il foulard. Tutti e due durante ore e ore la' sotto la pista ad aspettare mia sorella ed io che andavamo su e giu' per le piste, arrancando cadendo piangendo a volte per non riuscire o per il freddo. E loro la' imperterriti, con i piedi freddi.
Lo so che hanno imposto a me e mia sorella di imparare a sciare, anche con modi bruschi, ma comprendo che per loro era offrire tutto cio' che loro non avevano avuto. La loro vita di poverta', guerra, lontano anni luce dagli anni 50 e 60 in cui siamo nate noi. Non sapevano come ma volevano offrirci gli sci, perche' forse era moda, perche' faceva all'epoca “alta borghesia” chissa', ma non era una cosa da tutti. Capiii in quel momento, davanti al mare e con questi ricordi, quando amo i miei genitori e quanto li ringrazio per essersi presi la responsabilita' di farmi nascere.
Quanta rabbia ho provato per loro negli anni e ho lottato contro me stessa per non accettare il sentimento. Un sentimento normale di ribellione verso canoni che non erano per me. Ho fatto la ribelle per quanto ho potuto e per il coraggio che ho trovato, avrei potuto fare meglio o peggio, chissa'....ma questa e' la mia vita.
Il cammino verso la evoluzione e' un cammino dentro di noi.
La famosa frase “conosci te stesso” non significa analizzare freddamente e razionalmente ma entrare dentro alle nostre emozioni. Sinceramente, a volte, ho momenti di grande sconforto, e avrei voglia di lasciare tutto e finire questa esperienza terrena. A parte il fatto che so che non cambierebbe nulla, perche' la morte non esiste, e' solo una trasformazione, mi rendo conto che la cosa da fare e' entrare in me e ascoltare questo desiderio. Accettarlo, amarlo e lasciarlo andare.
Oggi facciamo fatica ad ascoltare il dolore, anche un mal di testa deve passare in fretta, non ci rendiamo conto che il mal di testa e' solo l'iceberg di un problema interiore che sta venendo a galla.
Rabbia? Cattiva digestione perche qualche cosa mi e' andato di traverso? Cosa sto creando di tanto forte che la energia fuoco sale fino alla testa?
Le crisi e le depressioni sono occasioni per ascoltare il nostro dolore e per comprenderlo. Spesso lo blocchiamo, non vogliamo sentire, non vogliamo entrare nel nostro inferno.
Ricordo a questo proposito la Divina Commedia, che non ha nulla di religioso se si evita di leggere le note esplicative che sembra siano state aggiunte dopo la morte di Dante per evitare che la Santa Inquisizione bruciasse il libro come eretico. Dante dicevo si trovava nel famoso cammin della sua vita in una selva oscura, e mentre non sapeva che fare, che pesci pigliare, e come uscire da questo tunnel oscuro, vide sulla cima della collina una luce e come ogniuno di noi avrebbe fatto, ha cercato di arrampicarsi per raggiungere la luce.
Venne rigettato indietro dalle tre fiere e preso dallo sconforto fece cio' che indica il passo successivo della crisi : chiamo la sua guida spirituale "Virgilio".
Virgilio gli disse chiaramente che per poter salire sulla collina, avrebbe prima dovuto entrare nell'inferno, ma quale inferno se non il suo? Il viaggio di Dante nell'inferno non e' altro che un viaggio all'interno di noi stessi, un viaggio per vedere le nostre miserie, le nostre emozioni, le nostre azioni e accettarle.
Nessun giudizio, nessuna punizione, noi siamo il risultato delle nostre esperienze, se c'e' qualche cosa che possiamo cambiare facciamolo, se non e' possibile accettiamolo.
Il primo chakra e' l'energia materiale e terrena, la relazione con la radice, con la nostra natura, con la terra. La radice dell'albero, le fondamenta dell'edificio, la relazione con la sussistenza, la forza di radicarsi e ricevere l'energia dalla terra.
L'uomo e' qui per essere il collegamento tra il basso e l'alto, tra il sopra e il sotto, tra l'energia cosmica e quella terrena. Attraverso il chakra 1 ci colleghiamo alla terra e facciamo da ponte per collegare le frequenze piu' alte con le piu' base.
Cio' che accade in noi, accade anche nel pianeta, nelle galassie, nel cosmo. Non esiste differenza, non esiste separazione, siamo tutti parte della stessa Essenza.
Sabato 11 di Maggio 2014.
Andai a visitare un tunnel vulcanico che inauguravano al pubblico proprio quel giorno e visto che ero li ho creduto che fosse per me. Era un tunnel piccolissimo e stravolto completamente dall'opera umana. Per renderlo visibile a tutti sono state messe luci, passerelle, l'ingresso con tanto di porta in legno e pareti con cemento. Non ha nulla a che vedere con i tunnel vulcanici qui sono abituata. Quelli naturali, dove si entra con casco e torcia. Con km di tunel e con alcuni pezzi da fare in ginocchio. Comunque va bene ugualmente. Lasciai la visita a meta perche' non ero interessata alle spiegazioni elementari che venivano fornite e me ne andai.
Capii che le esperienze erano terminate, che il lavoro che avevo da fare era finito e che potevo prepararmi per il rientro. Colsi l'occasione della domenica per riposare, dormire, giocare con Mixi, godere della costa. Il lunedi tornammo a Tenerife.
Pronte per organizzare la prossima esperienza nel secondo chakra : l'isola di La Palma.


RIFERIMENTI: Emanuele - Corso di Pulizia dell'Aura escondo il metodo di Mario Totti.
Matias Di Stefano : Ragazzo indaco Argentino che parla di Atlandide, energía della Terra, Punti energetici, chakra ...
Alejo : Meditazione della Chiave Mariana. metodo canalizzato in Argentina bel 2003 e che ci permette attraverso particolari meditazioni di connetterci a frequenze energetiche molto alte della energia femminile. 

Carla Federici: anima in cammino 


3 commenti:

  1. Ciao,
    Mi sto interessando ai chakra della terra e tutto ciò che ne consegue e mi chiedevo se secondo te possa essere utile visitare un posto come Shaftesbury(inghilterra) che è segnalato essere il quarto chakra.
    È utile per una propria evoluzione mentale e spirituale?
    Grazie, Cristian

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    1. ciao Christian, piacere di conoscerti.Esistono molti luoghi più i meno energetici nella terra e come ogni essere vivente la terra ha i propri vortici energetici. Sembra che i continenti siano collegati a livello energetico. Credo che ogniuno debba visitare il luogo da cui viene attratto, magari ci va x motivi di chakra e poi scopre tutt altro o solo aenta la propria sensibilità , non si sa ciò che accade. Per esempio iniziai nel 2004 in Egitto a esercitare la sensibilità nel percepire l' energia dei luoghi. Templi, deserto ecc. Poi affinai entrando in ogni cattedrale o chiesa che incontravo per sentire i punti più o meno energetici. La natura : boschi monti vulcani. Non è tanto il luogo ma la energia e la vibrazione e frequenza che riesci a percepire. È' abbastanza normale "subire"
      le influenze della frequenza
      energetica di un luogo, mentre più raro ma costruttivo e' vibrare alla stessa frequenza e cogliere gli insegnamenti e sfruttare l 'energia per lavorare con il nostro chakra corrispondente. io sto viaggiando e sperimentando le Isole Canarie, non ho ancora scritto l esperienza
      del 2 chakra della isola
      de la palma ma è' stata fortissima a livello emozionale. quindi credo che ogni viaggio vada, se vuoi che sia un lavoro evolutivo, preparato prima per viverlo con coscienza e consapevolezza che se vai nella frequenza
      del 4 chakra entrerai in questa energia . Dante nella Divina Commedia spiega molto bene cosa
      significa cercare di vibrare alla frequenza
      del 4 chakra. Incontro' le tre fiere che rappresentano i guardiani della soglia che non lo fecero entrare perché ancora non era pronto e non aveva lavorato con i suoi chakra base i primi 3. Fu in quel momento che gli venne consigliato di fare un giro all inferno. Solitamente non do consigli per cui non ti dico di andare o non andare ogniuno decide . Ascolta il tuo vero Se' la tua parte divina è lasciati guidare . un abbraccio di luce e amore . Il libro film "la profezia di celestino " mi ricorda questo .

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    2. Grazie infinite della risposta, spero di leggere presto dell'esperienza del secondo chakra.

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