Un bellissimo film, sul cammino interiore e sulla solitudine che ci accompagna nella ricerca di noi stessi , della nostra interiorita, dell'equilibrio, dell'accettazione e gioia di vivere la meravigliosa esperienza che e' la vita. Possiamo conoscere Cristo, Maometto, Ganesh, Buddha..ma la vera Divinita' la conosciamo solo entrando profondamente dentro noi stessi.
La tempesta, chi non l'ha vissuta almeno una volta nella vita, o piu' volte come la sottoscritta? I traumi infantili, e le esperienze che ci hanno "segnato" perche' non le abbiamo accettate, le abbiamo marchiate come "negative", senza accettare che chi le ha create, non sapeva fare in altro modo, non aveva le conoscenze per poter fare diversamente e ha fatto il meglio che ha potuto in quel momento. Mettiamoci nei panni degli altri e proviamo la empatia, sentiamo e comprendiamo le azioni altrui, e' molto piu semplice comprenderle e perdonarle. L'accettazione e il perdono sono l'unica via per liberarci e sentirci bene.
La tempesta puo' portare alla morte o alla nascita, la vera nascita. Quella che ci fa vedere con occhi diversi e ci fa comprendere quanto sia importante l'accettazione.
La tigre, che Pi vive con terrore quando se la ritrova come compagna di viaggio, e' la parte di noi che consideriamo negativa, quella che non vorremmo avere. La parte violenta, rabbiosa, la parte egoica, che e' comunque necessaria per poter trovare l'equilibrio. La paura di Pi nella tigre lo fa stare in una zattera rischiando di affogare pur di non affrontarla. Solo quando la guarda, la accetta, la alimenta, la aiuta, e poi la addomestica, diventa una parte importante e lo abbandonera'....il rifiuto di qualsiasi emozione o esperienza non risolve il problema, anzi lo accentua.
Una sana parte egoica e' necessaria per vivere in equilibrio, una sana forza e' importante per il nostro cammino. Pi, dopo tutti gli avenimenti vissuti come naufrago, comprende e riesce ad amare senza essere sopraffatto dall'essere amato, riesce a mettere dei limiti senza usare la violenza, riesce ad abbracciare la sua parte "negativa" guardandola soffrire e quasi morire, ma in verita' non muore, esiste, ma ci lascia senza voltarsi indietro perche' nella gioia della totale consapevolezza non abbiamo piu' bisogno di lei.
Gesu' uso' la violenza con i commercianti di fronte al Tempio, ma non odiava mentre lanciava in aria le bancarelle. Il sentimento che lo animava era comunque l'amore, non fraintendiamo, non un amore genitoriale che punisce con l'intento di correggere, anche i genitori agiscono spesso sotto l'effetto delle proprie emozioni, dei propri vissuti e delle esperienze traumatiche non risolte, quindi non sono equilibrati e "liberi". L'amore di cui parlo e quello di Buddha, di un illuminato che non giudica, non corregge, non odia, non sente dolore, non reprime e non prevarica. La violenza di Gesu' e' stata rappresentativa, null'altro, era forse l'unico modo per smuovere le coscienze. A volte sono necessari effetti speciali perche' noi umani addormentati possiamo risvegliarci.
La allegoria con gli animali e' stupenda. La zebra con la zampa rotta, che alla fine viene uccisa dalla iena, la iena che uccide anche la scimmia, e la tigre che uccide la iena, nessun vincitore. Non esistono sedativi che possano addormentarci per sempre, prima o poi l'effetto delle medicine, delle droghe, delle sigarette, dell'alcool, del sesso, finisce e ci ritroviamo a fare i conti con noi stessi, gli animali interiori che rappresentano le nostre emozioni non vogliono dormire, vogliono uscire allo scoperto per essere accettate, amate, accolte e superate.
Gli addii, non esistono mai veramente, e non lasciamo mai veramente le anime che incontriamo, tutti gli incontri importanti, le relazioni che viviamo, sono occasioni per fare esperienza, per conoscere qualche cosa in piu' su noi stessi, per crescere e vivere. Ringraziamo ogni cuoco maleducato che incontriamo perche' ci serve per vedere a che punto siamo con l'equilibrio del nostro terzo chakra, possiamo vedere de la tigre che e' in noi e' stata domata o se ancora aggredisce con violenza, se riusciamo ad essere fermi e forti senza odio.
L'isola che di giorno ti nutre ed e' popolata da lemuri e la notte si trasforma in isola carnivora che tutto inghiotte, la allegoria della dualita' e della realta' apparente che non e' quella che veramente e'. Che nella realta' del dualismo che ancora viviamo, fino a che saremo in questa dimensione, nell'era dei pesci (doppi) , esistera' una parte e il contrario di essa in ogni cosa e situazione. Nulla e' veramente come appare, fino a che non ci togliamo il velo dagli occhi.
Lemuria, un antico continente scomparso, che si presume fosse nell'oceano Pacifico del quale si parla in testi fantastici, e in altri che trattano di occultismo. Il suo nome sembra sia nato proprio dai Lemuri.
Pi, solo, quasi morto, affamato, distrutto dalla fatica, dalle esperienze, dal viaggio, dal dolore di aver perso tutto e tutti...ma con una consapevolezza nuova : "qualsiasi cosa accada, confido e mi affido. Mi affido alla mia parte Divina, confido al mio potere di superare ogni prova, confido nel non perdere la speranza, confido che sto vivendo le esperienze che sono venuto a vivere e che sto facendo il viaggio che la mia anima ha scelto di fare. Nessun errore, nessuno sbaglio, nessuna ingiustizia...solo un Viaggio, Il Viaggio....verso la totale Liberta'.
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