Ricordo il profumo della nebbia, quella coltre umida e
impalpabile che incredibilmente ti fa sentire di vivere senza il tempo, dove
non esistono piu’ orizzonte, cielo e terra, ti trovi a guidare senza sapere
dove stai andando e la strada percorsa pur sembrando lunghissima si riduce a
poche centinaia di metri. Cerchi i pochi riferimenti che conosci e che ricordi,
una casa, un negozio, un semaforo e sembra che la nebbia li abbia inghiottiti.
La nebbia, con il suo odore inconfondibile di umido, diversa dall’odore umido
del bosco, diverso ancora dalla pioggia…e’ nebbia, unica inconfondibile e
compagna di infanzia di noi nati nella pianura padana.
Gli autunni con i loro risvegli assonnati e intorpiditi da
un cielo che fatica a vedersi, da un sole che c’e’ ma si nasconde dietro la
coltre grigiastra che aleggia a mezz’aria, sale dai campi, la vedi alzarsi dal
fiume po, dagli acquitrini e dalle vasche di irrigazione dei campi…si crea
all’improvviso e copre e nasconde. Sembra un velo bianco che nasconde il volto
di una donna stupenda, che non desidera svelarsi al primo appuntamento. Un velo
che lascia intravedere gli occhi verdi dell’erba, le gote rosate delle colline,
la pelle liscia dei campi, i capelli castani degli alberi. La luce si spegne
dietro il velo, ma c’e’….sta solo attendendo il momento migliore per splendere
e manifestarsi.
La nebbia con la sua capacita’ di fermare il tempo, da noi
si dice che la puoi tagliare con un coltello, ma perche’ tagliarla, perche’
voler aprire un varco a forza quando invece e’ tanto piu’ semplice accetare il
fato di non vedere. La nebbia ci abitua a sentire, ad avere riferimenti nuovi.
Le cose che vediamo solitamente spariscono e i nostri 5 sensi entrano in crisi,
solo possiamo affidarci al sesto senso, all’intuizione. Ci si abbandona alla
lentezza e alla fiducia.
Il cambio, inizia cosi’, quando ci si trova nella situazione
in cui ci si inizia ad affidare al sesto senso, quando si comprende che tutto
cio’ che abbiamo vissuto sino ad ora e’ una realta’ virtuale, e’ una realta’
che ci siamo costruiti pensando di essere impotenti nei confronti dle mondo,
del destino, degli eventi.
Una realta’ costruita sui limiti, sulle paure, sui
rammarichi del passato e sulle paure del futuro.
Il presente, solo ed esclusivamente il presente, vissuto in
connessione con la coscienza cosmica, vivere il qui e ora completamente in “rete”
con l’Universo, vivendo in consapevolezza di essere i totali, unici e soli
responsabili e creatori del nostro oggi e della realta’.
Se vogliamo cambiare cio’ che ci circonda possiamo solo
iniziare a cambiare noi stessi.
Nessun commento:
Posta un commento